Rodi Cult: Il Porto delle Miserie

Dedicando un post al Parco di Rodini, argomento che ha riscontrato parecchia attenzione tra l’altro date le numerose visite, è stata riproposta la formula iniziale di Controviaggio, ossia il confronto tra il bello ed il brutto, il povero ed il ricco, l’intelligente e l’idiota; delle comparazioni, uno contro l’altro appunto. Chissà che ad evidenziare le cose più tragicomiche dei luoghi non siano a trarne beneficio proprio gli angoli più meritevoli d’esser attenzionati.DSC_2620

Seguendo questo itinerario filosofico ci ritroviamo a commentare un nuovo monumento all’idiozia politica che sta prendendo vita, colata di cemento dopo colata di cemento, sotto forma del Nuovo Porto Commerciale di Rodi. Questo progetto, come la superstrada Rodi-Lindos Avenue (…è in punta di penna un bellissimo post a riguardo) si trova in grembo di geniali burocrati cui principale scopo è, evidentemente, cospargere di progetti metropolitani, grigi e puzzolenti realtà affascinanti e millenarie che nei secoli sono e forse continueranno ad essere il motore dell’economia locale basata, pare, sul turismo.

DSC_2616Il Nuovo Porto Commerciale occupa altre centinaia di metri oltre alla zona già adibita a porto, togliendo così spazio ad un tratto di costa che si sviluppa in una baia non particolarmente interessante, non molto frequentata dai turisti e con qualche barca a vela ormeggiata al largo, ma che pur sempre spiaggia era. La strada che la costeggia è diventata un agglomerato di semafori e di incroci di una complicatezza distorta; pochi anni or sono era una strada piacevolmente trafficabile con piccoli negozi e taverne vista mare che la caratterizzavano. Mentre le attenzioni locali si focalizzano sul nuovo porto, di pari passo e forse più velocemente, continua ad evolversi una baraccopoli sorta pochi anni or sono e che lamiera dopo lamiera, da semplice rifugio occasionale, sta diventando un quartiere periferico. Al momento nessuno ha menzionato di utilizzare le gru per demolirle anche perché a Rodi nessuno indossa mutande verdi o felpe con dedica.DSC_2635

Questo porto nasce per soddisfare le esigenze dei locali che hanno necessariamente bisogno dei traghetti per usufruire dei vari approvvigionamenti che giornalmente sbarcano ben stipati a bordo di mezzi pesanti che si occupano della distribuzione. Come sarà riutilizzata la zona che al momento è adibita a svolgere questo compito non ci è dato saperlo ma i presagi non sono dei migliori. La zona che circonda il nuovo futuristico porto è letteralmente circondata da edifici pericolanti e carcasse di aziende dall’aspetto spettrale che mal si integrano ai nuovi edifici nati sotto la nuova stella edilizia, locali da aperitivo perlopiù. DSC_2636L’assurdità, ecco il punto, è vedere palazzi storici completamente abbandonati al loro destino e fior di milioni investiti in grandi opere forse socialmente utili, sicuramente non indispensabili. Dietro a questo non c’è programmazione e qualche barlume di buon senso che influenzi chi ha potere decisionale e progettuale, illuminando almeno una parte del piccolo cervello cui sono ignari portatori e che possa trasmettere loro il seguente messaggio: la civiltà si evolve, i mezzi di trasporto si trasformano e le merci grazie alle nuove tecnologie saranno assemblate sul posto, i turisti che portano i soldini sull’isola richiedono maggiori spazi compatibili con le attività culturali e sostenibili cui vanno sempre più praticando. Perché permettere il crollo di strutture che hanno fatto la fortuna dell’isola e sprecare risorse per costruire grandi opere dalla predestinata e vanamente dispendiosa conclusione?port

Oltre alla Grecia è sicuramente mal comune di altri Paesi sottosviluppati europei, quali Italia, Albania, Romania, Portogallo e Spagna, constatare lo spolpamento sistematico economico di esausti cittadini che loro malgrado vedono i loro risparmi e sacrifici investiti in cemento, opere assurde ed inutili se non dannose, mentre in contemporanea si assiste inermi allo scrostamento degli intonaci nelle scuole, edifici storici ridotti a pezzi, vie e marciapiedi gruviera e centinaia di piccole attività artigianali costrette ad abbassare le saracinesche perché abbandonate al loro destino.

factoryL’unica via d’uscita a questi orrori è intellettuale, ideata da persone con il cervello in movimento e sgombero da idee diaboliche provocate da una crescita burocratica e metropolitana tumorale. Persone sane di mente che riescano a valorizzare l’impronta originale dell’isola di Rodi che si identifica nelle meravigliose mura medievali e la città vecchia che la contengono, nei mulini a vento presenti nel piccolo Porto di Mandraki a sua volta custode del grande segreto del Colosso di Rodi (e c’è chi ha proposto di ricostruirlo ma ci si augura sia internato nell’Ospedale Psichiatrico a Creta), nelle colonne del Tempio di Apollo sul Monte Smith o in quelle di Lindos che maestose formano il tempio di Atena che vigila le splendide case bianche disposte sul promontorio.DSC_2640

I tesori di civiltà della Grecia si tramandano necessariamente dalle preziose antichità architettoniche cui andrebbe portato il massimo rispetto e la totale concentrazione culturale e paesaggistica.

Rispetto che al momento è latitante in buona parte della fallita Europa.

 

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