Porto: Born for Triathlon
La tridimensionalità di Porto non solo valorizza gli aspetti estetici della città lusitana, come precedentemente annotato, ma esalta le attività sportive cui questo luogo si presta ad esserne habitat naturale.
Chi ha piacere di svolgere attività all’aperto come la corsa o il ciclismo, a Porto troverà numerose piste che gli permetteranno di godere appieno ogni singolo centimetro della città.
Il Percorso da Marginal, che segue il corso del fiume Douro per poi costeggiare l’Oceano, con la sua vicinanza all’acqua e le spiagge delimitate da rudi insenature, alimenta la fantasia nell’immaginare i così detti iron man mentre si tuffano e dissolvono la propria immagine tra le onde per poi riapparire come singole miracolose apparizioni centinaia di bracciate dopo; di corsa verso la loro bicicletta e nemmeno distratti dalla bellezza della natura, tanto concentrati sul loro obiettivo. Si susseguono i pensieri e le fantasie mentre si percorre questo splendido sentiero dalla difficoltà bassa, non fosse per le consuete folate di vento e costanti pendenze in leggera salita. Il paesaggio circostante però è un potente anestetizzante dato che nei momenti di difficoltà è la mente il primo, nella maggioranza dei casi unico, ostacolo da superare.
I suggerimenti riportati sui cartelli segnaletici strizzano l’occhio al runner più esperto e cercano complicità nel principiante, avvolgendolo di attenzioni e cure per far sì che l’esperienza della corsa non possa mai trasmettere dei traumi. Così recitano: consulta un medico prima di fare attività fisica costante, cammina almeno tre volte la settimana per un periodo di trenta minuti, adotta una velocità tale da respirare senza affanno, aumenta la distanza gradualmente, utilizza scarpe adeguate ed abbigliamento traspirante, bevi acqua regolarmente. Probabilmente è anche grazie a queste avvertenze che un numero impressionante di portoghesi e non, usufruisca del percorso, sia praticando la corsa a piedi che in bici. Durante le festività una marea di magliette dai mille colori danno vita all’onda umana che con il suo ritmo cadenza le strade.
Se fatta in modo corretto l’attività fisica produce benefici non solo a chi la pratica ma anche alle casse dei comuni che la promuovono ad incominciare dalla sensibile riduzione delle malattie cardio vascolari e disfunzioni derivate dall’obesità. Il miglioramento della vita ed il conseguente cambio di routine permetteranno inoltre ai beneficiari di eliminare gradualmente le cattive abitudini culinarie, preferendo il cibo bio, di conseguenza quasi sempre a km zero, alle patatine fritte e gli hamburger alimentando così non solo in modo adeguato il proprio stomaco ma favorendo il commercio locale a discapito di catene ultrafrittolose americane. Ulteriore introito al Comune deriva dalle manifestazioni sportive che non solo contribuiscono con le partecipazione dei locali ma attirano anche numerosi turisti che, con i soldi risparmiati in sigarette, potranno coccolarsi tra i prodotti e l’abbigliamento cui gli sponsor tecnici provvedono a fornire la città, in particolar modo durante le fiere. Buone nuove anche dal punto di vista del traffico che sgonfiandosi giorno dopo giorno diminuisce il logoramento del manto stradale, la conseguente manutenzione e riducendo ovviamente le emissioni tossiche.
Paesi dati per morti e sepolti, come il Portogallo, hanno programmato il loro futuro ed hanno creduto che l’investimento migliore da fare era il ritorno alla semplicità. Una lenta ed efficace educazione alle sane abitudini ed alla sostenibilità hanno rimesso in moto anche la macchina dell’economia che fino a non molto pareva essere egemonia di multinazionali e stregoni industriali, insegnando a tutti che la formula per uscire dalla crisi è mettersi a correre. Letteralmente.
RoadstoRhodes Marathon 2nd edition
Era il 12 ottobre 2014 quando l’isola di Rodi per la prima volta si proponeva al pubblico dei sempre più numerosi runners con la RoadstoRhodes Marathon, letteralmente tradotta Le strade per Rodi. In quella data si era svolta la maratona, la mezza maratona, i 10 km ed i 5 km. In particolar modo i partecipanti meno preparati, come nel mio caso, che avevano approcciato quasi timidamente l’iniziativa, alla fine avevano portato a casa dei risultati incoraggianti visto il numero contenuto di corridori.
La RoadstoRhodes favorita da una magnifica ambientazione ed un’eccellente organizzazione riscosse un discreto successo che ai più perspicaci parve subito una manifestazione che sarebbe ben presto diventata cardine non solo tra gli sportivi greci, ma per l’intera comunità sotto forma di risorsa in ambito turistico.
Passano pochi mesi ed il 26 aprile 2015 sul calendario si ripresenta la gara, questa volta suddivisa nella maratona di 42 km, la 10 km e la 5 e, come volevasi dimostrare, non solo le partecipazioni triplicano ma la competitività aumenta in modo esponenziale con tanto di presenze olimpiche.
L’organizzazione anche in questo caso non sbaglia nessun colpo ed anzi, arricchita dall’esperienza precedente, aggiunge frecce al suo arco che scaglia sotto forma di apericena a pochi metri dal porto di Mandraki dove, fosse stato ancora presente il famoso Colosso di Rodi, sarebbe stato illuminato dai fuochi d’artificio augurali fatti brillare all’imbrunire.
L’eccezionale spirito degli atleti inoltre ha raggiunto livelli encomiabili proprio alla partenza della 10 km, posticipata di 9 minuti per consentire il passaggio dell’aspirante olimpica greca Rania Rembouli #3 nonché in seguito vincitrice assoluta della maratona in 2:43:54 e che ha ricevuto un meritato applauso d’ammirazione da parte dei corridori in attesa di partire a loro volta, tra cui il sottoscritto. La Rembouli nonostante sia transitata dopo essersi già divorata 32km d’asfalto con un ritmo gara eccezionale, ha pure trovato il tempo di sorridere e salutare i dieci chilometrai come se fosse stata ad una tranquilla passeggiata domenicale. A vederla dal vivo non rimane altro che definire il gesto atletico mostruoso.
Applauso donato alla Rembouli dai runners della 10, applauso ricevuto a loro volta durante il passaggio alla metà esatta del percorso ove gli altri corridori, terminato di battere le mani, sarebbero partiti per coprire la distanza più breve della manifestazione, la 5km ovviamente.
Allenamento, dedizione, volontà e sacrificio (ma anche divertimento…) sono armi psicologiche a disposizione di chiunque per trasformarsi da persone qualsiasi a guerrieri e durante la competizione di guerrieri se ne sono visti parecchi come succede abitualmente in questa specialità sportiva, dove i campioni come la Rembouli e gli astri nascenti non sono i protagonisti assoluti bensì la punta d’eccellenza di un mondo frequentato d
a persone con obiettivi piuttosto nobili e gratificanti. Il traguardo è stato attraversato non solo dalle gambe di campioni e giovanissimi ma anche dalle ruote di una carrozzina o da atleti che anagraficamente è più facile incontrare negli ospizi che sui percorsi podistici.
Lezioni di vita che hanno appreso velocemente anche le centinaia di bambini accorsi grazie alle iniziative personali, scolastiche e di associazioni sportive; fanciulli che hanno constatato con i loro occhi la differenza tra un sano ed equilibrato stile di vita rispetto a quello cui spesso sono sottoposti all’interno delle fumose taverne nelle frequenti riunioni familiari.
Ma dopo la prima edizione corsa con poco allenamento e tra l’altro non specifico, qualcosa è cambiato anche in chi scrive che, grazie alle armi mentali sopra elencate che l’hanno impegnato in questi mesi a trovare una forma fisica più adeguata, è riuscito a fare un tempo decoroso di 51:28 strappando un 43mo posto assoluto su 165 iscritti. 39mo tra quelli di sesso maschile.
La prima edizione era stata un tormento, terminata miracolosamente nonostante una contrattura dovuta a scarpe inadeguate e preparazione insufficiente a dimostrazione che siamo noi gli artefici del proprio destino che, tra l’altro, ci propone altre sfide dove noi saremo presenti; una di queste potrebbe tornare ad essere ancora la RoadstoRhodes.
LINK: http://www.roadstorhodes.com/
FACEBOOK: https://el-gr.facebook.com/roads2rhodes
Ricomincio da 10
Alla fine ce l’ho fatta. Traguardo tagliato con enorme soddisfazione personale e dedica a Daniele mantenuta.
L’isola di Rodi da parte sua non ha disatteso le aspettative, regalando ai partecipanti della prima maratona una giornata perfetta. In realtà i termometri hanno registrato qualche linea di troppo a discapito per lo più dei temerari che hanno corso tutti i 42,195km e quelli della mezza maratona (21,097), caldo che sia noi dei 10 km che quelli dei 5 non abbiamo avuto tempo di soffrire più di tanto.
L’organizzazione è stata presente e professionale prima, durante e dopo e sicuramente il fatto di far sentire a proprio agio i partecipanti che si sono cimentati in una gara per la prima volta in vita loro, come nel mio caso, è un merito che va loro attribuito.
Georgios Magkafas ha vinto la maratona in 3:02:09, mentre Cath Mcinally è stata la prima delle donne con il tempo di 4:11:38.
La mezza maratona invece ha visto vincitori Panagiotis Papanikolau in 1:28:03 e Fey Devernau in 1:40:10.
Infine nella gara in cui ho partecipato, la 10 km, il primo della classe è stato Charalampos Stefanis (nella foto) in 38:23, mentre tra le donne compare la mascolina finlandese Maria Miettinen con 40:26.
Il mio rammarico è stato quello di presentarmi all’appuntamento con il polpaccio sinistro contratto ed il sartorio della gamba destra dolorante che di certo non hanno favorito una prestazione ideale, fermando il mio cronometro sui 57:38, 24ma posizione su 32 della categoria maschile e 29mo su 51 runners in generale.
Numeri scritti e lasciati per i followers che amano le statistiche o il gioco del lotto, per me finire questa gara è già stata una mezza impresa.
Ma perché sono arrivato fino a questo punto a 42 anni? Semplicemente perché nella vita bisogna rendersi conto quando arriva il tempo di abbandonare certe cattive abitudini ed intraprendere delle nuove sfide, piccole o grandi che siano.
L’evoluzione di Controviaggio
Le lancette dell’orologio scandiscono i secondi, minuti, ore che diventano giorni, mesi, anni… Nessuno è esente da questo inarrestabile processo che con se porta sempre novità ed evoluzioni (o involuzioni, perché no?) di cui nemmeno Controviaggio è ovviamente esente.
Sono partito con l’idea di utilizzare il blog come vetrina per quello che avrebbe potuto diventare un format televisivo, cosa che evidentemente non si è realizzata. Niente è però per caso ed alla fine questo blog dopo un periodo di prova si è consolidato in rete, certamente senza numeri da capogiro, però con buone presenze costanti e picchi considerevoli.
Come premesso il tempo porta cambiamenti e Controviaggio ne presenterà a breve qualcuno di abbastanza significativo.
Già da qualche tempo è sparita la formula del contro, idea ispiratrice, in quanto il mio amico-collega Daniele è sparito di scena, vuoi per motivi motivazionali, vuoi per quelli dovuti al grave incidente che ha subito il 6 agosto che volenti o nolenti non gli permettono di svolgere tutto quello che sicuramente preferirebbe fare nella quotidianità. (Non solo è scontato l’augurio di una prontissima guarigione a Daniele, ma in seguito vi renderò partecipi di una gesto particolare che ho deciso di dedicargli…)
Di conseguenza il blog andrà avanti a conduzione singola, ossia me ne occuperò completamente in maniera autonoma.
Da buon ex fotografo professionista (semi perché ero giovanissimo) convinto del fatto che un blog di viaggio debba presentare ai propri followers immagini degne di questo nome, ho deciso di potenziare l’arsenale fotografico acquistando una Nikon D7000 che spero a breve comincerà a dare i suoi frutti ed incidere sulla qualità dei post stessi.
La presenza nei social quali Facebook, Twitter ed Instagram è stata sempre gestita dal sottoscritto, quindi non cambierà nulla in tal senso. …magari eviterò di perdere tempo contro Presidenti del Consiglio e con attacchi di interismo cercando di rimanere più tematico.
Al vaglio anche una nuova formula grafica di impaginazione dei post ed eventuali collaborazioni con altri blogger, ma questo progetto necessita un pò di pazienza.
Prossimo appuntamento con un nuovo post di Controviaggio quindi dopo il 12 ottobre, data speciale perché segnerà la mia prima official runner race (10km) durante la Maratona Roads to Rhodes di Rodi, isola greca dove passo le mie estati da ormai diversi anni e che ovviamente sarà documentata aprendo nuovi orizzonti sportivi e dedicandoci così anche ai sempre più numerosi runners.
I miei primi 10 chilometri ufficiali saranno dedicati proprio al mio amico-collega Daniele che in seguito all’incidente sopracitato è momentaneamente impossibilitato ad usare gli arti inferiori ma che, lancio la sfida, il prossimo anno lo porteranno al traguardo della stessa gara.
Il viaggio continua…
(Renato)



Dichiarazione d’amore più plausibile per la mia recente passione, la corsa, non potevo che non farla partecipando alla Mezza Maratona di Barcellona il 14 febbraio, giorno infatti solitamente dedicato agli innamorati.
L’inaspettata temperatura primaverile aveva già di prima mattina profuso atmosfera di buona e festosa riuscita dell’evento che, corridori amatoriali a parte, ospitava atleti professionisti cui obiettivo era quello di abbassare il record mondiale; impresa riuscita al femminile a Florence Kiplagat l’anno precedente (2015).
La gara per se stessa è comunque molto piacevole, vuoi per il fatto che attraversare le vie di Barcellona è molto affascinante, in particolar modo quando la marea umana si snoda nella lunghissima via Diagonal dove si possono ammirare i corridori che ci precedono e prendere carica dai centinaia che ci rincorrono, nonché per la conformazione del percorso, perlopiù pianeggiante e studiato appositamente per registrare tempi veloci.






















