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Rodi, Grecia: Parapendio contro Paramotore

Paramotore a Tsampika Beach

flyparamotor.gr

AGGIORNAMENTO: QUESTA ATTIVITA’ NON E’ PIU’ PRESENTE A TSAMBIKA BEACH

Chi meglio del gabbiano impersonifica l’idea di libertà? Numerosi illustri poeti e scrittori hanno dedicato versi ed opere a questi delicati uccelli con l’intento di parafrasare le nostre brevi vite. E chi proprio nella vita non ha mai sognato di potersi alzare in volo, da solo, senza per forza inscatolarsi in un aereo, per quanto affascinante, piuttosto che in un emozionante elicottero? Correre per tre passi e volare via, un pò come in Ralphsupermaxieroe, celebre telefilm degli anni ’80 dove il protagonista aveva ricevuto in dono dagli extraterrestri una tutina che gli consentiva farlo.

Ralph Supermaxieroe

Ralph Supermaxieroe

Al momento questo non risulta ancora possibile, ma un sistema che si avvicina di molto al volo delle aquile o dei gabbiani è sicuramente il parapendio e con la variante, il paramotore. A Rodi c’è la possibilità di praticare questi due sports in totale sicurezza, presso una delle più belle spiagge dell’isola, ossia Tsambika Beach, che prende il nome dal monastero che la protegge dall’alto e che viene ospitato sulla collina che è anche una fantastica rampa di lancio. Nel caso del parapendio l’unica spinta di propulsione viene data dal vento che in quella zona soffia in modo costante ed ottimale, a differenza del paramotore che invece è supportato da un elica situata dietro al seggiolino del pilota e che consente di decollare dalla pianura in pochissimi metri. Personalmente abbiamo provato il paramotore che a discapito di quanto uno possa immaginare più che una scarica di adrenalina ti porta in una dimensione fantastica perché, ovviamente riferito a chi non è abituato, volare senza barriere che ti circondano e poter ammirare paesaggi spettacolari da un’altezza importante ma non certo proibitiva è veramente sensazionale. Dopo gli inevitabili primi secondi di incertezza (nostra, non del pilota) ci si trova quasi in un videogame, o in una cartolina, complice anche ciò che circonda la magnifica spiaggia di Tsampika e le coste che da Stegna a Kolymbia offrono anfratti misteriosi e piccole chiesette private bianche e blu oltre naturalmente agli hotel ed alle case in riva al mare. Un meraviglioso mare dalle svariate tonalità che passano dall’azzurro al blu profondo.

Parapendio a Tsampika Beach

Parapendio a Tsampika Beach

Questo spettacolo dura venti minuti circa ma è incredibile come bastino pochi secondi per farti sentire a proprio agio durante un’attività che di certo non capita di praticare tutti i giorni. Chi scrive ha la sensazione di vertigine come la stragrande maggioranza delle persone, ma sicuramente non è incosciente, né amante del pericolo, tutt’altro. Una volta indossata la giacca per proteggersi un po’ dal vento e l’apposito casco forniti dalla scuola di volo, basta concentrarsi un pochino sulla bella avventura che si sta per affrontare e fare qualche piccolo calcolo di fisica per rassicurarsi sul fatto che è praticamente impossibile che possa accadere qualcosa di spiacevole. Il più è fatto e si è pronti per vivere un’esperienza emozionante, da raccontare, magari commentando il filmato che nel frattempo avete girato in volo o le decine di fotografie aeree. E per qualche attimo sentirsi davvero liberi nel vento, come i gabbiani. Da provare!

Non so dove i gabbiani abbiano il nido, ove trovino pace. Io son come loro, in perpetuo volo. La vita la sfioro com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo. E come forse anch’essi amo la quiete, la gran quiete marina, ma il mio destino è vivere balenando in burrasca. (Gabbiani, Vincenzo Cardarelli)

Locandina Scuola Volo

Locandina Scuola Volo

Anek vs Minoan. Viaggiare in traghetto.

Viaggio tutt’altro che breve quello affrontato per riportare il culino di Controviaggio da Rodi (Grecia) in Italia. Ho utilizzato infatti due traghetti. Per la tratta RodiPireo (Atene) la compagnia Anek, per la seconda PatrassoAncona, il traghetto è stato Minoan.

Una tappa è Karpathos.

Una tappa è Karpathos.

Le scelte di questi traghetti sono molteplici ma per usufruire dei vari sconti messi a disposizione dalle compagnie senza rischiare di perdere le varie coincidenze bisogna far parte di categorie molto particolari.

Il primo traghetto ad accogliermi e proteggermi dalla bufera che si sta scatenando nel frattempo (dopo 5 mesi di bel tempo ci sta) è la Preveli (Anek). Traghetto di medie dimensioni che regalerà ai suoi occupanti una navigazione piuttosto movimentata per le condizioni del mare ed infinita (circa 24h) dato che toccherà tutte le isole possibili immaginabili prima di puntare il porto del Pireo. Poco importa, l’importante è che sia partita. (…ed arrivata).

La cabina nella Preveli

La cabina nella Preveli

La cabina (invidio i sacco pelari o quelli che si fanno 24 ore seduti al bar) non è particolarmente curata ma gli spazi sono ottimi e dato che la dovrò spartire con uno sconosciuto, speriamo non russante, va decisamente bene. Sconosciuto? Per chi non avesse mai viaggiato con queste navi c’è da sapere che a meno che non vogliate pagare anche per l’altro occupante, potete scegliere di dividere la cabina con una, due o tre persone. (dello stesso sesso) Va bene risparmiare (di solito la prendevo ad uso singolo) ma direi che spartirla con uno è già sufficiente. Questa volta è andata bene: il sosia di Don Mazzi di Karpathos infatti è stato molto educato e discreto evitandomi incazzature inutili. Attenzione a bordo di queste navi con cene e bevande extra, si fanno pagare parecchio.

Cabina nella Preveli

Cabina nella Preveli

Primo round con Anek quindi decisamente positivo con la nave in orario e trasferimento in auto da Pireo a Patrasso con a disposizione tutto il tempo necessario, anzi, in abbondanza.

Nonostante ormai conosca la strada per uscire dal porto del Pireo ed immettermi in autostrada suggerisco ai meno esperti di far affidamento al proprio satellitare perché i cartelli che indicano Patrasso sono due: uno quando già siete sulla retta via, l’altro 50 km passati tutti gli svincoli ingannevoli.

Ponte di Patrasso

Ponte di Patrasso

A Patrasso non fate la cazzata di andare a visitare ed attraversare il bellissimo ponte (andreste a spendere tipo 30 euro di pedaggio tra andata e ritorno) ma se avete tempo fermatevi piuttosto nel porto turistico praticamente in città dove troverete ormeggiate diverse barche a vela e yacht che potrete ammirare sorseggiando quello che preferite in uno dei numerosi localini nella marina. Se la giornata è calda potrete fare due passi e sgranchirvi le gambe che tra nave ed auto saranno atrofizzate.

Marina a Patrasso

Marina a Patrasso

Imbarcato quindi con un po’ di anticipo sulla Europa Cruise Palermo, che già il nome mette i brividi, mi aspetto una nave da rottamare come da esperienza passata con il partner commerciale di Minoan, l’italiana Grimaldi, che mi era sembrata una fucina di tanti piccoli Schettino. Mi meraviglia il fatto che invece la nave sia un bestione enorme con equipaggio greco e molto preparato.

La cabina sull'Europa

La cabina sull’Europa

Nonostante questo ferry sia decisamente in perfette condizioni e con tutti i confort possibili immaginabili, noto che la cabina a me assegnata è più piccola di quella della Preveli; ma la mia preoccupazione è la solita: chi la dividerà con me? Un camionista bulgaro scampato alla guerra di cecenia o un coreografo tedesco scampato al servizio militare? In entrambi i casi non dormirei tranquillo.

Interno cabina

Interno cabina

Fatto sta che la nave parte alle 16:00 ed io mi addormento nel mio lettuccio. Passa qualche ora, esco, faccio un giro esplorativo per capire un po’ dove mi trovo e quanto torno noto sull’altro letto la sagoma di un omino ma né traccia di lui, nessuna valigia o altro oggetti personali. L’omino non si presenterà mai più nella cabina 8028.

Il viaggio scorre ancora più veloce dell’altro, nella massima tranquillità. Forse uno dei migliori viaggi in mare che abbia mai fatto. Mi godo anche la scena di due italiani ignoranti che vengono cazziati dal cameriere sorpresi a cambiare canale alla tv satellitare in teatro.

Il ponte dell'Europa Cruise

Il ponte dell’Europa Cruise

Salutiamo quindi la Grecia con la speranza di esserne di nuovo ospiti, magari attraversando il mare Mediterraneo ed Egeo nello stesso modo in cui ce ne siamo andati.

Rimango dubbioso sull’occupante della cabina misteriosamente scomparso: nessun uomo in mare per caso?

(Renato)

Finisce la Puntata Zero. Alla prossima…

L’estate sta finendo” cantavano negli anni ’80 i Righeira e la Puntata Zero di Controviaggio giunge al termine.
L’idea di renderlo un format tv non è andata a buon fine, quest’inverno vi accontenterete quindi di vedere i soliti volenterosi personaggi famosi stipendiati dalla RAI solo 700 euro al giorno che faranno lacrimuccia in campi profughi e villaggi disagiati; in realtà pure quello potrebbe essere un “controviaggio” tra ricchi che fondamentalmente prendono per il culo i poveri.
Tornando a noi ed al nostro blog, ci teniamo a ringraziare tutti quelli che ci hanno seguito in questi mesi, sia i followers ai quali sono servite (speriamo) le nostre informazioni sull’isola di Rodi che a quelli spinti da sola curiosità.
Il blog in futuro subirà delle trasformazioni che sono ancora al vaglio, fatto sta che ci aspettano altre destinazioni da raccontare e, sicuramente, altre emozioni da vivere.
Lasciamo l’isola di Rodi che è stata la vera protagonista della Puntata Zero con i suoi scorci suggestivi e la sua gente, ospitale e folcloristica. Nei mesi più caldi, a tutti gli effetti, ci siamo imbattuti in feste sulla spiaggia di Tsambika che hanno entusiasmato Daniele e moltissimi ragazzi che hanno trovato una location esclusiva per i loro momenti di intenso divertimento, dimostrando che l’era delle discoteche pre-confezionate è giunta al tramonto (mi riferisco a Rodi naturalmente), abbiamo testato ristoranti d’alto livello e verificato come la professionalità non possa essere improvvisata, constatando la netta superiorità di Melenos a Lindos rispetto al Marco Polo di Rodi, ci siamo piacevolmente intrattenuti in “cantine” e locali decisamente alla mano; alla fine proprio quelli che tutto sommato ci hanno dato più soddisfazioni, ad incominciare dalla Kantina Maro di Kolymbia dove una famiglia semplice in un contesto con poche pretese riesce a rendere il cibo e le serate decisamente uniche e piacevolissime. C’è stata l’escursione privata a Symi a bordo dello yacht Eviva che ci ha regalato una giornata che rimarrà indelebile nella nostra memoria e nel nostro cuore. Doveroso ringraziare l’amico Meos che ci ha permesso di parteciparvi.
Ci siamo invece volutamente limitati nella recensione degli hotel’s per timore di intaccare il sottile confine di conflitto di interesse che ci riguarda. Ebbene sì, esistono ancora persone riguardose delle regole, scritte e non, derivanti dal fatto che comunque lavoriamo per un tour operator e se siamo qui è grazie al nostro lavoro; non sarebbe stato obiettivamente possibile fornire giudizi imparziali sulle varie strutture che conosciamo a menadito ma che sinceramente non ci siamo sentiti di tirare in ballo. Tant’è che gli unici due alberghi recensiti non sono parte delle proposte che rappresentiamo.
Rimpianti? Beh, se magari al campo da golf ci avessero fornito anche delle palline per poter provare qualche tiro sarebbe stato più divertente. Ma dalle foto possiamo sempre fare i fighi, tanto non si capisce che in realtà di golf non ne capiamo nulla.
Controviaggio rimane disponibile a qualsiasi richiesta o suggerimento e vi ricorda che siamo presenti anche su Twitter (con circa 350 followers!!!), Facebook ed Instagram (…le foto che vedete alla destra dello schermo)

Breve pausa per noi quindi, poi il viaggio continua
…perché nonostante gli autori tv non abbiano compreso i nostri intenti, tutti gli altri ci hanno premiato.

Grazie!

 

Contro… Trip Advisor

Il noto logo di Trip Advisor

Il noto logo di Trip Advisor

 

In questi ultimi vent’anni si sono trasformati ed evoluti i mezzi per comunicare, fondamentalmente non sono cambiati quelli per spostarci che si sono invece riproposti alle masse con vantaggiose offerte, aprendo così a quasi tutti le porte d’accesso a luoghi fino a poco tempo fa frequentati solamente dalla medio alta borghesia.

Ultimamente si percepisce una sensazione di quasi competitività tra le persone che si elencano a vicenda i luoghi su cui sono “transitati” spesso  senza alcun approfondimento, con un frasario che si limita a ricordare i piacevoli momenti passati con l’animazione o gli amari sorseggi del caffè espresso nella baracca in periferia di Hammamet. Le recensioni dei resorts e dei viaggi che dovevamo sostenere per raggiungerli erano affidati a professionisti, scrittori o giornalisti specializzati (lavoro per pochi fortunati) oppure ai lucidi racconti di viaggiatori trascritti in piacevoli libri romanzati.

Adesso abbiamo tripadvisor.

Il solito click e ci spostiamo ovunque nel mondo, pronti a sfogliare in presa diretta il “guest comment” di qualsiasi hotel, appartamento o stamberga presente nell’infinita lista che questo sito ci propone. Il metodo di tripadvisor lo conoscono tutti: fatta la tua bella o brutta vacanza lasci un commento sulla struttura che ti ha ospitato. L’ennesimo passaparola in rete.

Giusto dubitare di tripadvisor? Personalmente ritengo che affidarsi al giudizio di persone che spessissimo non hanno il giusto metodo di valutazione sia un grande errore. L’assegnazione delle stelle ad un hotel, ad esempio, non viene dato a “sensazione”. Molti pensano che ci sia un incaricato governativo che gira per gli hotel’s a controllare la presenza di polvere o che i camerieri siano simpatici, in realtà l’assegnazione di categoria si basa sui servizi concreti che la struttura può offrire: tv satellitare in camera, frigobar, wifi, piscina coperta, spa, palestra etc. se poi queste sono nuove e luccicanti o vecchie e decrepite (ma bene o male funzionanti) poco conta.  Spesso la razionalità dei turisti viene annebbiata da aspettative eccezionali che limitano la valutazione della struttura al semplice sfoglio veloce della brochure o le foto del sito (di solito risalenti a 15 anni prima), trascurando la regola fondamentale del mercato: nessuno regala niente. Se ci viene proposto un viaggio alle Maldive durante le feste natalizie allo stesso prezzo di un week end a Vienna a settembre in un hotel pari categoria, evidentemente ci saranno delle differenze.

Perché questi preamboli? Perché su tripadvisor è raro trovare dell’obiettività o professionalità nei commenti. Ci aggiungo anche che quello che ci spinge a scrivere sono motivazioni forti e generalmente in questo campo queste sono date dalla rabbia e non dalla gioia. Arrivare in una struttura che tradisce le nostre aspettative e ci rovina i nostri pochi ed unici giorni di ferie è molto più motivante di una struttura dove tutto funziona e quindi rientra nella nostra idea di normalità; le formiche in camera nei miei sogni maldiviani non erano contemplate, la massaggiatrice thailandese che mi offre sorridente l’infuso tiepido prima del massaggio ai piedi sì. Grazie agli insetti ed il seguente commento negativo su tripadvisor probabilmente scarteremo quell’hotel e di conseguenza il massaggio sublime perché in una camera dello stesso una coppia post-adolescente viziata in viaggio di nozze ha dovuto lottare con 15 formiche. Possiamo anche cambiare i fattori, ma il risultato è lo stesso: qualcuno che si trova a suo agio in ambienti affollati, festaioli e dagli alti volumi potrebbe rimanere entusiasta  della proprietà dell’hotel firmando su tripadvisor sperticate lodi nei loro confronti quando alle persone con caratteristiche opposte risulterebbero invece invadenti e grossolani.

Gli elementi che compongono un viaggio sono davvero tantissimi così come le sfumature di personalità che ognuno di noi porta con sé;  tripadvisor può semplicemente limitarsi a fornire delle idee a grandissime linee, per di più anche quelle spesso viziate dal tempo, dato che non tengono conto dei cambi di gestione e avvicendamenti manageriali che possono cambiare volto alla struttura da una stagione all’altra, rendendo anacronistici i commenti precedenti.

Per non avere brutte sorprese è necessario adattare i propri sogni alle reali possibilità, valutando bene le nostre esigenze quotidiane;  se i luoghi dove ci stiamo recando possono garantircele senza troppe difficoltà o altrimenti, essere disposti ad adeguarci qualora si scelgano posti deficitari in tal senso; prendere coscienza che quando si compra un pacchetto turistico non si comprano anche le persone che ne sono partecipi. Per ultimo, l’onestà dell’offerta è nella maggior parte dei casi definita dal costo di acquisto, valutiamo quindi bene il rapporto qualità prezzo, che spesso è il biglietto da visita di cosa ci aspetta dietro l’angolo.

 

Puntata Zero. Grecia, Rodi. Real Beach Party Tsambika

Il successo del Beach Party

Il successo del Beach Party

Prezzo d’ingresso: 20 euro in prevendita senza trasferimento inclusa una consumazione. 25 euro con trasferimento andata e ritorno inclusa una consumazione.

Prezzo medio consumazione: 5 euro

Organizzazione tecnica: Statues Music Bar Kolymbia

Musica: commerciale

Su Youtube (video non ufficiale): http://www.youtube.com/watch?v=WIqeOsrNQ4k

Parliamo di Rodi e non delle spiagge di Copacabana, Ipanema o Leblon d’accordo (dove Controviaggio sarà presente a novembre) però in questo caso devo ammettere di aver assistito ad un party davvero ben riuscito.

C’erano una volta le discoteche che copiavano lo stile made in Italy con profili da vip, prezzi d’ingresso esagerati, cocktails annacquati da barman di scarsa professionalità, i privé ed i tavoli che ci facevano sì ricordare Milano, ma per il conto finale. Esistono ancora certo, sommerse da costi di gestione elevatissimi che spesso costringono a stampare sulle foto dei loro manifesti appiccicati ovunque deejay dai nomi e volti pressoché sconosciuti. Luoghi dove è possibile trovare sempre più russi ed ebrei, unici oggi giorno a volersi divertire con bottiglie e bella vita, a differenza degli italiani che si sa, alla fine trovano il divertimento nelle cose più genuine.

Infatti per il turista un po’ meno sprovveduto c’è la possibilità di partecipare ad un vero beach party unico nel genere a Rodi sia per la popolarità dell’evento, dato che vi partecipano i migliori tour operators presenti sull’isola, che per la magnifica location, Tsampika Beach, che si svolge davvero sulla spiaggia e non come tanti finti beach party che per  spiaggia hanno un prato.

La spiaggia di Tsambika di giorno...

La spiaggia di Tsambika di giorno…

Grazie alla sinergia di tanti tour operators, dicevamo, l’affluenza è decisamente alta, l’abbigliamento consigliato non è certo di tipo formale visto che si balla sulla sabbia, “obbligatorio” il costume dato che naturalmente anche il bagno fa parte della serata. Certo, c’è anche chi come Daniele invita le russe in abiti da sera e tacco 12 per poi con la scusa poterle spogliare dopo il sesto drinks. Giusto ed il bere? Prezzi popolarissimi per vodka redbull, rum cola, birra e via dicendo. Insomma, per una volta scordarsi la Milano da bere farà bene anche al portafogli. Vista la mia età e la presenza di numerose ragazzine e ragazzetti che frequentano il posto vien da pensare anche al discorso sicurezza che non manca certo di figure rassicuranti come buttafuori che hanno il compito di tenere sott’occhio eventuali esaltati e non di rimbalzarvi alla porta se non avete l’aspetto fighetto, oppure di bagnini che supervisionano chi fa il bagno ma senza proibirvi di farlo ed i bicchieri naturalmente in plastica per evitare che qualcuno possa avere strane idee  con un bicchiere di vetro in mano. Si sa che quando ci si sente falliti ci si rifugia nelle minacce e nella violenza.

Body Painting e festa...

Body Painting e festa…

Di violenza comunque non ha senso parlare visto l’ambiente festoso e colorato, anzi, l’appetito è sempre in agguato così che non poteva non mancare la griglia con i souvlaki (spiedini di carne venduti a ben 1,50 euro…).

Come dice un mio amico brasiliano, in ogni luogo ci va il vestito adatto: lo smoking nel deserto è inadeguato e ridicolo. Rodi è sole, spiaggia, mare e vacanza e “l’abito da sera adatto” è il beach party di Tsampika.

Ogni mercoledì di agosto… (Renato)

a breve la recensione night live di Daniele

Puntata Zero. Grecia, Rodi. Lindos Bay e sud dell’isola. (Seconda Parte)

Seconda Parte

Seconda Parte

1.6 163cv

1.6 163cv

Mezzo utilizzato da Renato: Mini Cooper S da 163 cv

Tempo di percorrenza da Faliraki a Pefkos: 18′

Playlist:

Daniele ancora non sa che dormirà in un hotel 3 stelle.

Raggiungo il Lindos Bay che, nonostante gli aiuti satellitari di ogni genere e tipo, non trovo.

Al sesto passaggio in cui il mio smartphone mi indica una roccia con una capretta che mi guarda insospettita come punto d’arrivo, ricordo le mie origini umane e chiedo indicazioni  ad una persona. La tentazione di chiederle alla capra era piuttosto forte. Mi imbatto invece in un simpatico omino che ho incontrato mentre scendevo un pendio che mi avrebbe portato a morte sicura non avessi fatto marcia indietro. Così chiedo Lindos Bay e scopro di aver trovato l’unico australiano emigrato a Rodi negli ultimi 30 anni che tra una smerigliatura di ringhiera e l’altra mi indica le migliori spiagge di Lindos non capendo che cercavo l’hotel Lindos Bay e non la baia di Lindos. In un primo momento ho pensato fosse stato mandato da Daniele per farmi uno scherzo. Fatto sta che in un modo o nell’altro arrivo finalmente nell’hotel cui capeggia la scritta “Sentido”.

Ingresso Lindos Bay

Ingresso Lindos Bay

Al check in mi viene consegnata una scheda da compilare in greco ed inglese (quindi immagino già le dimostranze degli italiani) e la camera assegnata è la 214. Sarà l’esperienza acquisita in questi anni ma già quando ho chiesto informazioni alla capra avevo intuito che non sarei finito nel lusso che cercavo. Ed infatti… Se la posizione dell’hotel in se stessa è davvero eccellente perché direttamente sulla spiaggia di una baia bellissima, la struttura è il classico albergone costruito fine anni 80 con pezze di verniciatura qua e là.

Posizione eccellente

Posizione eccellente

La stanza è sicuramente di ottima fattura, con un letto matrimoniale molto curato, aria condizionata regolarmente funzionante ed un bagno in condizioni piuttosto buone. Ottima impressione la danno anche gli accappatoi e le ciabattine gentilmente messi a disposizione dell’hotel ed una bottiglietta d’acqua, peccato tenuta fuori dal frigo a temperatura ambiente. (L’ambiente offre 38 gradi).

Stanza vista mare

Stanza vista mare

Non avrei tempo di usufruire della Spa ma, sinceramente, dopo aver frequentato le spa alle Maldive e gli hammam in Giordania, ho il sentore di non perdermi nulla.

Spa un pò trascurata

Spa un pò trascurata

L’attesa di Daniele finalmente finisce. Il suo “parto adesso da casa” mi ha consentito di dormire un’oretta abbondante. Abbiamo quindi cenato. Sinceramente un ottimo ambiente, non troppo affollato, con gente abbastanza educata e civile. Cucina internazionale con punto di forza lo show cooking ma anche il reparto verdura, frutta e dolci molto curato. Personale all’altezza, veloce e preparato.

Angolo relax fuori dal ristorante

Angolo relax fuori dal ristorante

Finita la cena, nonostante il tentativo di Daniele di rincorrere tre ragazze svedesi che sembravano abbastanza predisposte ad una partita a rubamazzetto, siamo finiti al Mojito, dove oltre ad avermi salvato il mio futuro matrimonio ho finalmente bevuto anch’io due mojito appunto, dopo un’astinenza mensile.

Uno alla fragola ed uno al kiwi, decisamente buoni. Atmosfera sublime grazie al cielo di quella parte di Rodi che, non essendo luminosamente inquinata presenta un cielo davvero stellare. In tutti i sensi.

Mojito's al buio

Mojito’s al buio

Cielo che mi aiutava a conquistare le ragazzine quando nel lontano 1994… Sì occhei Maria, non continuo.

Tutto il romanticismo del luogo scompare alla presentazione del conto (31 euro per 4 Mojito mi pare) che fanno sì che io saluti il simpatico rasta che ci ha serviti. Per sempre.

Non del tutto abituato ad avere in corpo delle piccole dosi di alcool, dopo qualche discorso filosofico, comunico a Daniele che lui non dormirà al Lindos Bay bensì al Kamari beach, senza però riuscire a cogliere nei suoi occhi la delusione che mi sarei aspettato. Vorrà dire che la prossima volta la preparerò meglio. (Renato)

Puntata Zero. Grecia, Rodi. Kamari Beach e sud dell’isola. (Prima Parte)

Prima Parte

Prima Parte

Mezzo utilizzato da Daniele: Toyota Yaris da 68 cv.

Tempo di percorrenza da Faliraki a Pefkos: 45′

1.0 68 cv

1.0 68 cv

Playlist:

Un sabato sera diverso!

Ci siamo avventurati infatti al sud dell’isola per cenare al Lindos Bay in località Pefkos, appunto a pochi chilometri dalla splendida Lindos dove avremmo anche pernottato, dato che eravamo stati ospitati in questo deliziosa struttura. Entusiasta di rivedere luoghi in cui ho lavorato nel 2007 e all’idea di poter dormire in una struttura di prestigio, o sicuramente meglio di quelle in cui dormo abitualmente,  mi metto in marcia per raggiungere l’hotel.

Ad attendermi una volta raggiunta la struttura trovo Renato al quale cerco di spiegare che il mio ritardo è dovuto al fatto che ho dovuto schivare capre qua e là. (“Capra, capra, capra!” citazione di Sgarbi)

Abbiamo quindi cenato ed il mio giudizio è risultato positivo: ambiente silenzioso e buon buffet, grazie anche alla presenza di un ampio show cooking dove pasta e carne vengono grigliate al momento. Ho addirittura mangiato l’anguria dato che non ho dovuto fare a botte con i russi per strapparci di mano le fette a vicenda. (noti produttori di patate in casa e consumatori di anguria fuori)

Ma perché andare a dormire subito quando a pochi chilometri c’è il Mojito Bar? Locale sulla spiaggia di Kiotari in stile caraibico, molto frequentato e caotico di giorno, quanto riservato e silenzioso la sera.

Mojito Bar, Kiotari

Mojito Bar, Kiotari

Mojito preparato con (quasi) la giusta tecnica prevista dalla ricetta originale nata a La Bodeguita del Medio all’Havana, di ottimo aspetto visivo e sempre gradevole.

Il clima che si presenta la sera è molto romantico; il locale giusto per fare bella figura con una ragazza.

Dopo i miei Mojito mentre la mia mente ancora immagina di condividere questi posti con qualche amichetta, mi giunge la drammatica notizia: non dormirò al Lindos Bay, bensì al Kamari Beach (3 stelle). Noooo!

Ma dov’è il Kamari Beach? Dalle parti di Lardos dove almeno il mare è decisamente 5 stelle.

Piscina del Kamari Beach

Piscina del Kamari Beach

E l’hotel? Camera standard (bastardo Renato, potevi almeno darmi la superior che ho scoperto essere completamente rinnovata e bene anche!) in perfetto stile sud: sedia in legno che per spostarla devi sostenere un esame medico che attesti la tua idoneità cardiaca, armadio in compensato che pure mia nonna di Lecce ha gettato dal balcone il capodanno del 1985, letto matrimoniale composto da due letti singoli diversi ma uniti in qualche modo con voragine centrale. In compenso la camera è molto spaziosa ed i bagni completamente rinnovati con gran gusto. (Ma fare il contrario no piuttosto?)

Camera standard al Kamari Beach

Camera standard al Kamari Beach

...bellissimi i bagni

…bellissimi i bagni

Come anticipato anche la posizione di fronte la selvaggia baia di Lardos è un fattore positivo. Forte presenza di clientela est europea (magari la puntata 1 la faremo a Mosca così troveremo i greci) che però non mi ha preso in considerazione costringendomi così a finire la mia lunga nottata nella mia camera: la 43. (Daniele)

Spiaggia a Lardos

Spiaggia a Lardos

Puntata Zero. Grecia, Rodi. Golf Country Club.

Quadro all'ingresso

Quadro all’ingresso

Continuo nella ricerca di qualcosa che possa definirsi “luxury”.

In questa occasione ci avviciniamo al mondo dello sport ed in particolar modo al golf. Disciplina tradizionalmente considerata elitaria alla pari di quel che fu il tennis decenni or sono e, come nel caso di quest’ultimo, sempre più popolare e praticabile.

Il Golf Country Club di Rodi si trova ad Afantoy ed è gestito da una coppia di mezza età con il lui greco e lei italiana che ringraziamo per la cortesia e disponibilità nel concederci l’attrezzatura utilizzata per il servizio.

I giocatori che più che a smazzare palline pensano a sorseggiare qualche aperitivo su comodi divanetti in ambienti dal retrogusto anglosassone rimarranno clamorosamente delusi; il club infatti è uno dei pochi statali ancora esistenti, mi azzardo, al mondo. L’ambiente non è certo lussuoso, anzi, ricorda molto un dopolavoro e non sarei rimasto sorpreso se una volta varcato l’ingresso avessi trovato un campo da bocce anziché quello da golf.

Finalmente raggiunto dal mio compare Daniele che per non smentirsi si è presentato in abbigliamento da spiaggia facendo sogghignare i golfisti presenti dato che, converrete con me, la risata grassa non è chic ma ci stava tutta, siamo saliti a bordo della nostra macchinetta elettrica guidata da me visto che nei suoi sogni c’è la scena cinematografica di saltare una cunetta e finire in una piscina circondata da gente incredula che sorseggia il drink. Non mi pareva il caso.

Daniele pare annoiato

Daniele pare annoiato, io gioco…

Il campo da gioco in se stesso è ovviamente molto ampio dato che offre il percorso massimo di 18 buche mentre il manto erboso in questo periodo non è dei migliori visto il clima torrido che non facilita certo i lavori di manutenzione. Assolutamente perfetti i green invece.

Nonostante le ore calde in cui ci siamo presentati sul campo, ho quasi goduto di un’atmosfera rilassata e piacevolmente silenziosa che ben avrebbe conciliato con la mia voglia di cullare i miei pensieri in quel limbo di pace terrestre, non fosse stato per la presenza del mio socio che non ha colto del tutto lo spirito di questo sport.

Calcolo di distanze e palline fuori misura

Calcolo di distanze e palline fuori misura

Mi sentivo un po’ Churchill (anche se lo statista in realtà non praticava il golf che anzi riteneva un buon metodo per rovinarsi una passeggiata) affiancato da Benigni.

Fatto sta che per un attimo il mio metabolismo da ricco è stato in parte appagato quando abbiamo visto avvicinarsi alla rete di recinzione delle comuni persone in costume da bagno che avranno pensato chissà cosa su di noi  prima che constatassimo che tale curiosità derivava non dal chi eravamo noi, ma per Daniele: vedere uno in infradito, bermuda ed occhiali da sole fluorescenti che “gioca” a golf non è roba da tutti i giorni.

Alla fine non c’è stata partita, nel senso che non abbiamo proprio giocato e quindi darvi delle informazioni tecniche sarebbe blasfemo agli occhi dei veri giocatori di golf alla Tiger Woods con il quale una cosa dopo il nostro exploit pomeridiano ci accomuna: l’abbronzatura.

Chi cerca trova

Chi cerca trova

Fatto sta che per chi vuole cimentarsi in questa bella disciplina senza dover fare un mutuo in banca, Rodi è il posto adeguato anche nei prezzi contenuti, sia per l’usufrutto del campo sia dell’attrezzatura. Costi decisamente più sostenibili da un essere umano di fascia media rispetto al prezzario europeo che appunto contraddistingue questa disciplina sportiva come elitaria. (…e personalmente sono d’accordo nel mantenere delle zone di mondo off limits)

Nota negativa la mancanza di un istruttore o di corsi dedicati alla persone che come me e Daniele (al quale è stato proibito l’ingresso una seconda volta) vorrebbero avvicinarsi a questa sorprendente disciplina. (Renato)

Spa – ghe – tti! (Tributo a Lotti)

Lotti in una fase del match

Lotti in una fase del match

UnoControUno. Grecia, Faliraki. Cannon Bar.

Cadaveri di polpi al Cannon Bar

Cadaveri di polpi al Cannon Bar

Cannon Bar secondo Daniele:

Ma che bel pre-serata al Cannon Bar di Faliraki.

Tipico locale greek style da me scelto dove poter stuzzicare a base di mezes e per iniziare a carburare di mojito prima di distruggermi definitivamente in Old Town a Rodi.

Stavolta con me c’è anche Renato e mentre lui sorseggia la sua bottiglietta d’acqua al bancone, io mi immergo nell’ambiente circostante; così tra i piatti lanciati a terra dai clienti in perfetto stile greco, balli tradizionali, mentre il proprietario George anima la serata ballando a torso nudo circondato dalle turiste prevalentemente di provenienza est europea in cerca di divertimento e, tra un ballo e l’altro, un bambino cameriere dagli occhi spiritati offre ai clienti pezzetti di polpo alla griglia cucinati al momento, i presenti vanno in delirio.

Bambino cameriere spiritato

Bambino cameriere spiritato

Così tra balli di gruppo e flash incessanti come in una finale di Champions, io mi metto alla ricerca di “dama di compagnia” per proseguire al meglio la serata che questa volta non si concluderà nel modo più favorevole. Risultato finale: Ucraina 3 – Daniele 0.

...qui ancora sul'1 a 0 per l'Ucraina.

…qui ancora sul’1 a 0 per l’Ucraina.

Cannon Bar secondo Renato:

Non trovate inquietante la descrizione di Daniele? Per forza che poi ci si scatenano contro le associazioni femministe…

Ebbene sì, l’ho accompagnato in un luogo che non nego, in certi frangenti è anche divertente. Sicuramente tradizionale con il proprietario Jorgo (alias George) che si cimenta in balli alla Zorba’s a petto nudo circondato da bellezze stonate d’alcool di provenienza, perlopiù, dell’Europa dell’est.

Jorge "Zorba" con ucraina

Jorge “Zorba” con ucraina

La mia prima sfida è stata quella di non farmi abbracciare durante la foto che ritrae me, Daniele e George e che il mio collega ha voluto fare a  tutti i costi. Non so se al mio rifiuto mr.George si è offeso, ma indossavo una giacca bianca piuttosto pregiata che poco si adatta al caloroso abbraccio di un omone di 120 kg che ha appena finito di grigliare nove polpi ed ha ballato a petto nudo per 45 minuti con donne almeno apparentemente non troppo affidabili.

Foto di gruppo

Foto di gruppo

Così, mentre Daniele ingurgitava intrugli e si insinuava negli sterili discorsi di tre ragazze ucraine, io affrontavo la seconda sfida, ossia cercare di non annoiarmi in compagnia della mia triste bottiglietta d’acqua. Vinta la prima ma perso inesorabilmente la seconda, la mia serata termina quindi in modo abbastanza prevedibile con un’alzata di bandiera bianca.

Ritratto della felicità

Ho i miei dubbi…

Lascio il locale in balia delle persone sopra descritte e del bambino cameriere che pare una caricatura di Tim Burton.

Ma non è che ho ancora schegge di piatto nei pantaloni?

http://it.wikipedia.org/wiki/Zorba_il_greco

Puntata Zero. Grecia, Rodi. Marco Polo Gourmet

Marco Polo Restaurant

Marco Polo Restaurant

Dopo aver vissuto un’esperienza semi drammatica a schivar cavallette e ragnetti penzolanti in compagnia di Daniele in un locale che si chiama Kantina (da lui recensito ovviamente) ho ben pensato di evitare di farmi lasciare dalla mia paziente ragazza che nel frattempo è venuta a trovarmi a Rodi, invitandola così a cena in un ristorante situato nella pittoresca città vecchia.

Il locale, che è anche una pensione, si chiama Marco Polo.

Personalmente l’avevo già visitato nel 2008 quando accompagnai la troupe del programma televisivo “Stella del sud” (RAI) che aveva confezionato un bel servizio visto la particolarità del posto; tradizionale, molto colorato. Era stata intervistata la signora Efi, proprietaria. Sinceramente mi sono imbattuto nuovamente in questo locale mentre cercavo altro su TripAdvisor, sito che tra l’altro non amo particolarmente. Detto fatto, proprio per evitare figuracce alla Daniele con la mia ragazza, ho prenotato addirittura più di una settimana prima, il giovedì per il sabato successivo. Neanche nel ristorante dello chef Cracco (usiamo lui come esempio visto il successo a Master Chef Italia) è richiesto cotanto anticipo.

Giardino ristorante

Giardino ristorante

Fatto sta che finalmente arriva il fine settimana e dopo una ricerca abbastanza sofisticata, data la posizione della locanda che si trova tra i vicoli della Old Town, riusciamo a scovarla ed arrivare un quarto d’ora prima dell’orario concordato durante la prenotazione. Prenotazione? Quale prenotazione? I proprietari non trovano il mio illustre nome nell’agendina scarabocchiata. Cominciamo bene. Riconosco Efi che naturalmente non si ricorda di me e non fa niente per nasconderlo, anzi ci liquida abbastanza velocemente, probabilmente terrorizzata da una mia ipotetica richiesta di sconto sul finire. I tavoli sono all’aperto e mentre la mia ragazza si godeva l’ambiente scattando foto qua e là io cercavo di nasconderle una certa prima delusione.

I muri colorati

I muri variopinti del locale

Fatto sta che i camerieri si sono rivelati molto disponibili e sorridenti ma, come sostengo sempre, al ristorante ci vado per mangiare, quindi priorità al cibo. Sul nostro tavolo sono comparsi come antipasto per me un purè di fave con cipolle caramellate e menta che rende molto di più a scriverlo che a consumarlo e per lei un’ottima feta fritta in pasta sfoglia con sesamo e miele.

Feta fritta in pasta sfoglia

Feta fritta in pasta sfoglia

Dato che non mangio pesce ed odio l’agnello (morto s’intende, non vorrei urtare la sensibilità di qualcuno) mi sono mangiato una tagliata che mi ha profondamente deluso vista la scarsa qualità della carne, mentre mi è stato riferito dalla bella donna fronte a me che la tagliata di tonno in salsa d’arancia con barbabietole e sesamo era decisamente ottima.

Tagliata di tonno

Tagliata di tonno

Abbiamo terminato con una mousse al limone molto delicata ed una alla cioccolata con biscotto e fragola altrettanto piacevole. Il tutto accompagnato da un vino bianco della casa che, per essere della casa, è stato molto apprezzato da entrambi per il suo sapore morbido e fruttato.

Mousse al cioccolato

Mousse al cioccolato

Così mentre intorno a noi un ragazzotto romano si vantava con due sue commensali del fatto di essere un “gran bel pezzo de carne”, uno stravaccato sciur milanese scuotendo la testa guardava la digitale facendo notare alla moglie che era venuta meglio nelle foto alle Maldive ed un gruppo di toscani elencava i luoghi recentemente visitati tra cui Egitto e Giordania (…andateci in Giordania!) facendo intuire che a molti non è chiara la differenza tra arabi e musulmani, venivamo gentilmente pregati da Efi di lasciare il nostro tavolo perché un gruppetto di danesi stava attendendo e noi non risultavamo nella lista prenotazioni. Quindi buttato giù in fretta il buon limoncello offerto abbiamo alzato i tacchi. Il conto? 62,50 euro cash, dato che non ho nemmeno potuto sfoggiare la mia carta di credito in quanto non sarebbe stato possibile rilasciarmi la ricevuta.

Ho l’impressione che a volte è meglio stare in mezzo alle cavallette ed i ragnetti… (Renato)