Rio de Janeiro: Homeaway contro Heidelberg
Ancora una volta per noi di Controviaggio vale il chi più spende meno spende e capiremo in seguito il perché.
Il nostro soggiorno di due settimane a Rio de Janeiro è stato suddiviso in due appartamenti diversi: per i primi sette giorni, che ci ha visti ad Ipanema, ci siamo affidati al nostro intuito professionale ed un po’ di fortuna scegliendo tra le varie opzioni offerte da www.homeaway.it
Dopo aver individuato l’appartamento 487936 (così potete anche giocarvi i numeri ed in caso di vincita renderci partecipi) davvero molto bello ad un prezzo favorevole complice anche la bassa stagione, ci siamo messi in contatto con il proprietario che è risultato essere l’italiano Armando (il cognome non lo menzioniamo per rispetto della privacy visto che non abbiamo chiesto il permesso). Naturalmente trattare con italiani all’estero specie dal nome meridionale (non ce ne vogliano gli amici con origini del sud dello stivale) spesso ci provoca qualche brivido, in quanto si sa che le truffe sono dietro l’angolo.
Invece fin da subito il Sig. Armando si è dimostrato molto gentile e dalla perfetta comunicabilità, fornendoci tramite diverse email non solo le informazioni riguardanti il suo bellissimo appartamento, ma anche agevolandoci con svariati utilissimi contatti. Sicuramente il più importante si è rivelato quello dell’affidabile “tassista” Romano Ferrini che in realtà è una guida a tutti gli effetti. Italiano pure lui, come si evince dal nome, durante i periodi di cui abbiamo usufruito dei suoi servizi si è rivelato gentile, disponibile, discreto e competente. Un carioca acquisito e squisito. Si sono affidati a lui ed hanno avuto il piacere di visitare Rio de Janeiro anche due personaggi molto conosciuti come Zucchero e la brava Fiorella Mannoia. Noi lo consigliamo vivamente almeno per il trasferimento che dall’aeroporto vi porterà alla vostra destinazione, evitando così disguidi dovuti alla stanchezza del viaggio ed allo smarrimento iniziale che potrebbe portarvi a commettere qualche ingenuità. (romanoferrini@hotmail.com – romano.ferrini@yahoo.it 0055.21.81152547 – 055.21.67321070)
Prima settimana all’insegna della perfezione organizzativa quindi, con zero sorprese ed aspettative ampiamente soddisfatte nel lussuoso appartamento di Rua Gomes Carneiro a due passi dalla spiaggia e dalle vie più frequentate di Ipanema.
Con la fiducia alle stelle dopo la prima settimana in cui i nostri pregiudizi sugli italiani bidonari venivano fugati completamente, per la seconda ci siamo affidati a coloro che vantano il primo gradino in fatto di credibilità: gli impeccabili teutonici. Dimezziamo quindi i costi e ci trasferiamo a pochi metri da Rua Carneiro, nella meno attraente Rua Julio de Castilhos a Copacabana.
In questo caso la www.agencia-heidelberg.com/en si rivelerà non troppo affidabile, almeno nel nostro caso.
L’appartamento che viene spacciato per luxury in realtà si trova in una tra le zone meno sicure di Copacabana e gli homeless che stazionano all’ingresso dello stabile ne sono la prova. Non aiuterà sapere che la struttura si chiama “Bronx”. L’appartamento, a dispetto delle foto viste sul sito dell’agenzia tedesca, è decisamente minuscolo ed avvolto in una coltre di perenne frittura nauseabonda.
Addirittura mr. Vap, che senza batter ciglio potrebbe dormire sopra ad una cuccia modello Snoopy, sembra dare segni di sconforto. Disagio ancor più accentuato, non tanto per simpatici scarafaggetti che non riescono a passare ignari visto lo spazio ridottissimo ed ai quali abbiamo fornito casette chimiche dove farli riposare per l’eternità, ma soprattutto quando il sabato sera abbiamo trovato la tazza del bagno otturata con l’acqua a pochi centimetri dal bordo. Insomma, non proprio l’immagine che si vede nelle cartoline raffiguranti Copacabana. Nessun problema, essendo tedeschi precisi, ci hanno fornito un numero di telefono per le emergenze. Contattati immediatamente, una voce femminile gentile ed educata, ci diceva che non potevano intervenire in quanto sabato, ma che lunedì mattina sarebbe arrivato al più presto un tecnico. Detto e non fatto, in puro stile Enrico Letta, altroché Merkel! Con grande intuito abbiamo ben pensato di spurgarlo autonomamente ed immediatamente con dell’acido nonostante mr. Vap volesse vivere in stile favelas per due giorni. Mossa che si rivelerà più vincente di uno schema di Mourinho in quanto l’idrauliquinho non si presenterà mai a riparare il danno. La nostra settimana quindi è trascorsa non proprio alla grande, complice anche the man with hammer (l’uomo col martello) che dal lunedì ha cominciato la sua opera di distruzione di non si sa cosa in un appartamento adiacente. Tra l’incessante e ripetitivo tin tin tin tin tin tin tin tin tin tin tin tin tin tin tin tin tin giornaliero abbiamo anche scoperto la presenza di una ferramenta che usava l’androne del cortile per tagliare lastre metalliche con seghe circolari.
Insomma, al risveglio quotidiano dovuto ai cantieri, le nostre imprecazioni si sono sprecate ed il rammarico nel non essere rimasti ad Ipanema è stato enorme. Lato positivo che le nostre lamentele sono state parzialmente accolte (tante ne sentiamo sul lavoro che per una volta le abbiamo sfruttate a nostro vantaggio) così che i tedeschi han ben deciso di regalarci una spedizione pulitiva (non si è presentato mai nessuno a pulire, probabilmente è la stessa famiglia dell’idraulico) ed uno sconto del 10% sul prezzo pattuito in quanto insindacabile il fatto che l’appartamento affittato tutto fosse tranne che luxury come specificato nella loro ingannevole descrizione.
Rio de Janeiro: lo stadio Maracanã
Scegliere Rio de Janeiro come meta per trascorrere le proprie ferie, implica il fatto di dover necessariamente organizzare una visita al tempio del calcio, l’ Estádio Jornalista Mário Filho, detto Maracanà.
Per farlo ci siamo affidati alla professionale ed appassionata guida locale, Sergio Manhães che durante la settimana passa le sue giornate lavorando in banca, per poi trasformarsi in tifoso ed abile guida durante gli eventi sportivi. Il nostro gruppetto comprendeva anche i velisti della nazionale francese.
Il nuovo impianto Maracanà, recentemente riaperto (28 aprile 2013) è sceso dalle 200.000 presenze documentate agli attuali 78.838 posti a sedere.
Per raggiungere il mitico Maracanà abbiamo utilizzato la metropolitana che anch’essa merita un cenno per quanto si sia dimostrata decisamente sicura, nuova e pulita. Se uno si aspetta un inferno sotterraneo verrà piacevolmente smentito: la metro infatti è molto più simile a quella di Parigi, funzionale e piacevole, rispetto a quelle di Milano e Roma, sporche e trascurate.
Addirittura mr. Vap è riuscito ad attaccare bottone con due tipe. Al solito tutto si è concluso con un nulla di fatto, in questo frangente fortunatamente per lui. Già, perché le tipe erano tipe cesse.
La fermata Maracanà è collegata da una sopraelevata che ci porta esclusivamente e direttamente agli ingressi dello stadio. Impossibile sbagliare quindi e non solo per questo motivo, ma anche perché l’edificio si fa notare. L’efficiente e ramificato servizio fornito dagli steward non lascia nulla al caso e rende l’affluenza scorrevole e sicura.
La partita che ci siamo visti era abbastanza delicata per gli esiti della permanenza in prima serie del Vasco da Gama che ha giocato contro la prima della classe, il Cruzeiro di Belo Horizonte, ecco perché si sono aperte le porte del magnifico impianto utilizzato altrimenti solo per eventi di spessore. Rumorosi cori a ritmo di samba e sventolii di bandiere prima, durante e dopo il match, in un ambiente decisamente gioioso. (La settimana seguente si registreranno feriti gravi durante scontri, ma non al Maracanà, proprio tra tifosi del Paranaense e Vasco che retrocederà)
Fatto sta che due ore prima del fischio d’inizio in un’ampia zona adiacente lo stadio è proibito servire alcolici agli avventori per evitare appunto che eventuali alterazioni possano portare a gesti violenti e così, per noi di Controviaggio che siamo accomunati al Vasco da Gama per i colori del nostro logo (ma che nulla ha a che vedere con squadre di calcio italiane, figuriamoci quelle brasiliane) ed i loro colori sociali, bianco, nero e rosso, , riuscire a berci una birretta è stato abbastanza arduo, ma alla fine ce l’abbiamo fatta anche grazie a Sergio.
La nostra fortuna culminerà nell’insperata vittoria del Vasco de Gama che s’imporrà per 2 a 1 sul Cruzeiro e che naturalmente renderà felici i suoi tifosi dando vita ad una festa incessante sugli spalti e fuori.
Uno spettacolo da non perdere anche per chi non segue il calcio, mentre per gli appassionati di questo sport al Maracanà c’é la possibilità di vedere, oltre al Vasco da Gama che però è retrocesso, il famoso e popolare Flamengo (del noto campione Arthur Antunes Coimbra meglio noto come Zico), il Botafogo (dove militò il fantastico Garrincha), la Fluminense (retrocessa pure questa).
Se volete organizzare una visita allo stadio Maracanà visitate il blog di Sergio futebolnomaracana.blogspot.com oppure contattatelo direttamente ssm10@hotmail.com


















