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Contro… Trip Advisor

Il noto logo di Trip Advisor

Il noto logo di Trip Advisor

 

In questi ultimi vent’anni si sono trasformati ed evoluti i mezzi per comunicare, fondamentalmente non sono cambiati quelli per spostarci che si sono invece riproposti alle masse con vantaggiose offerte, aprendo così a quasi tutti le porte d’accesso a luoghi fino a poco tempo fa frequentati solamente dalla medio alta borghesia.

Ultimamente si percepisce una sensazione di quasi competitività tra le persone che si elencano a vicenda i luoghi su cui sono “transitati” spesso  senza alcun approfondimento, con un frasario che si limita a ricordare i piacevoli momenti passati con l’animazione o gli amari sorseggi del caffè espresso nella baracca in periferia di Hammamet. Le recensioni dei resorts e dei viaggi che dovevamo sostenere per raggiungerli erano affidati a professionisti, scrittori o giornalisti specializzati (lavoro per pochi fortunati) oppure ai lucidi racconti di viaggiatori trascritti in piacevoli libri romanzati.

Adesso abbiamo tripadvisor.

Il solito click e ci spostiamo ovunque nel mondo, pronti a sfogliare in presa diretta il “guest comment” di qualsiasi hotel, appartamento o stamberga presente nell’infinita lista che questo sito ci propone. Il metodo di tripadvisor lo conoscono tutti: fatta la tua bella o brutta vacanza lasci un commento sulla struttura che ti ha ospitato. L’ennesimo passaparola in rete.

Giusto dubitare di tripadvisor? Personalmente ritengo che affidarsi al giudizio di persone che spessissimo non hanno il giusto metodo di valutazione sia un grande errore. L’assegnazione delle stelle ad un hotel, ad esempio, non viene dato a “sensazione”. Molti pensano che ci sia un incaricato governativo che gira per gli hotel’s a controllare la presenza di polvere o che i camerieri siano simpatici, in realtà l’assegnazione di categoria si basa sui servizi concreti che la struttura può offrire: tv satellitare in camera, frigobar, wifi, piscina coperta, spa, palestra etc. se poi queste sono nuove e luccicanti o vecchie e decrepite (ma bene o male funzionanti) poco conta.  Spesso la razionalità dei turisti viene annebbiata da aspettative eccezionali che limitano la valutazione della struttura al semplice sfoglio veloce della brochure o le foto del sito (di solito risalenti a 15 anni prima), trascurando la regola fondamentale del mercato: nessuno regala niente. Se ci viene proposto un viaggio alle Maldive durante le feste natalizie allo stesso prezzo di un week end a Vienna a settembre in un hotel pari categoria, evidentemente ci saranno delle differenze.

Perché questi preamboli? Perché su tripadvisor è raro trovare dell’obiettività o professionalità nei commenti. Ci aggiungo anche che quello che ci spinge a scrivere sono motivazioni forti e generalmente in questo campo queste sono date dalla rabbia e non dalla gioia. Arrivare in una struttura che tradisce le nostre aspettative e ci rovina i nostri pochi ed unici giorni di ferie è molto più motivante di una struttura dove tutto funziona e quindi rientra nella nostra idea di normalità; le formiche in camera nei miei sogni maldiviani non erano contemplate, la massaggiatrice thailandese che mi offre sorridente l’infuso tiepido prima del massaggio ai piedi sì. Grazie agli insetti ed il seguente commento negativo su tripadvisor probabilmente scarteremo quell’hotel e di conseguenza il massaggio sublime perché in una camera dello stesso una coppia post-adolescente viziata in viaggio di nozze ha dovuto lottare con 15 formiche. Possiamo anche cambiare i fattori, ma il risultato è lo stesso: qualcuno che si trova a suo agio in ambienti affollati, festaioli e dagli alti volumi potrebbe rimanere entusiasta  della proprietà dell’hotel firmando su tripadvisor sperticate lodi nei loro confronti quando alle persone con caratteristiche opposte risulterebbero invece invadenti e grossolani.

Gli elementi che compongono un viaggio sono davvero tantissimi così come le sfumature di personalità che ognuno di noi porta con sé;  tripadvisor può semplicemente limitarsi a fornire delle idee a grandissime linee, per di più anche quelle spesso viziate dal tempo, dato che non tengono conto dei cambi di gestione e avvicendamenti manageriali che possono cambiare volto alla struttura da una stagione all’altra, rendendo anacronistici i commenti precedenti.

Per non avere brutte sorprese è necessario adattare i propri sogni alle reali possibilità, valutando bene le nostre esigenze quotidiane;  se i luoghi dove ci stiamo recando possono garantircele senza troppe difficoltà o altrimenti, essere disposti ad adeguarci qualora si scelgano posti deficitari in tal senso; prendere coscienza che quando si compra un pacchetto turistico non si comprano anche le persone che ne sono partecipi. Per ultimo, l’onestà dell’offerta è nella maggior parte dei casi definita dal costo di acquisto, valutiamo quindi bene il rapporto qualità prezzo, che spesso è il biglietto da visita di cosa ci aspetta dietro l’angolo.

 

Puntata Zero. Grecia, Symi. Seconda Parte.

Peschereccio a Panormitis

Peschereccio a Panormitis

Durante la lettura vi suggerisco: Shiraz The mask of Zorro (Jiahad Akl) http://www.youtube.com/watch?v=aPBktD8kiQg

Si riaccendono i motori dell’Eviva e salpiamo nuovamente verso la capitale dell’isola di Symi, Chora, cui il significato in greco altro non è che borgo. Scorrono così dietro a noi le immagini del bellissimo panorama che fa da sfondo al monastero dell’Arcangelo Michele e cominciamo a costeggiare le irregolari coste rocciose per una quindicina di minuti. Si intravedono molte insenature e spiagge pressoché deserte, molte accomunate dall’erigersi di piccole Chiese a pochi metri dal mare. Qualche lussuoso yacht e barche a vela ormeggiate in prossimità fanno intendere che non è facile raggiungerle via terra trasformandole, di fatto, in luoghi esclusivi.

Mentre la famiglia sguardofisso consuma un bicchiere di vino rosso in cabina, mi faccio invogliare e rinuncio alla mia dieta ferrea facendomi servire un calice di vino bianco leggermente frizzante.

La marca? Probabilmente un Cartòn del 2013. Me lo gusto lo stesso.

Il nostro tragitto prevede una sosta per godere delle acque trasparenti e dall’azzurro intenso che ci offre l’Egeo.

Baie isolate a Symi

Baie spettacolari a Symi

Ci fermiamo in una baia spettacolare dove tra noi ed il silenzio assoluto si interpone solo il richiamo incessante delle cicale, del vento e delle onde che cullano la nostra barca, il catamarano ed altri tre yacht ormeggiati al largo. Ad onor di cronaca arriverà da lì a poco anche una barchetta dalle dimensioni ridottissime secondo me occupata da triestini. La classica scena con la moglie di Pepi che dice che non vorrebbe essere nei panni di quelli che hanno barche oltre i 50 metri; già lei fa fatica a pulire i pavimenti di una di cinque, immaginiamo quelle… Ma questa è un’altra storia.

Natura di lusso

La barca di Pepi è nascosta tra le altre due

Altro non rimane che tuffarci e qui, non lo nascondo, si evidenzia ulteriormente la differenza fisica tra sovietici ed il sottoscritto che ha indossato una maglietta termica per non rimanere folgorato all’istante dalla temperatura gelida dell’acqua a differenza degli altri membri che, famiglia sguardofisso a parte che non si è mossa dalla loro postazione, ha goduto appieno delle temperature artiche per sentirsi un po’ a casa. I loro sguardi felici a mio avviso non travisavano gioia per la bellezza del posto, ma per l’abbassamento di qualche ventina di gradi dei loro corpi temprati.

I colori del mare

I colori del mare e della roccia

Così anche raggiungere la spiaggia per loro diventa una nuotatina rinfrescante, per me una sfida da vincere per rimanere vivo. Una volta vinta strascino il mio corpo sulla sabbia in stile Robinson Crusoe cercando di riprendere il fiato necessario per poter rifare il percorso inverso e risalire a bordo. Per un attimo non nascondo di aver pensato che anche dormire una notte nella chiesetta non sarebbe stato male. Il tutto sotto gli occhi della famiglia sguardofisso che intanto continuava ad ingurgitare vino rosso mutando così il colore dei loro visi dal grigio cementite ad un rosa quasi umano.

Risaliti tutti in barca e riaccesi i motori siamo sgusciati all’arrivo del traghetto di linea che, a differenza nostra, non si sarebbe fermato in quella bellissima baia ma si sarebbe limitato a passarci a fianco per farla vedere ai turisti. Un po’ come Charlie Chaplin quando lasciava colare la saliva sul vetro delle finestre dei ristoranti mentre da fuori guardava gli avventori che mangiavano le bistecche.

Charlie Chaplin guarda

Charlie Chaplin guarda

Beh, in questo caso ci vuole davvero uno sforzo economico in più non troppo importante per godersi una giornata di questo tipo. Non è poi così proibitiva.

Non mi soffermo a fare i conti in tasca a nessuno ma invece continuo a recensire lo yacht Eviva che, dopo averci offerto la splendida cornice di Panormitis e la graditissima tappa nella pittoresca baia cui sopra, continua a danzare tra le onde con destinazione Chora, il cuore di Symi. (Renato)

Barca turca carico di donne "audaci"

Verso Chora…

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