Firenze. L’Onorevole

Le luci dell’alba non avevano ancora fatto capolino su Roma quando da un portone di un vecchio e signorile palazzo emerse una scura figura che si diresse verso la macchina di grossa cilindrata in sua attesa da decine di minuti. L’autista accese i fari e scese frettolosamente dalla vettura. Si prodigò nell’aprire aprire la portiera posteriore non prima di salutare educatamente l’Onorevole. Lasciò il tempo di fargli sfilare l’elegante soprabito prima di farlo accomodare sui sedili posteriori. Accompagnò quindi la porta del passeggero e con celerità riprese il posto di guida.
“Facciamo in tempo a procurarci dei giornali?” furono le prime parole del politico
“Certo Signore. Lungo la strada possiamo fermarci in qualche edicola o autogrill” la risposta dell’attento autista
“Ma no dai. Non perdiamo tempo. Mi accontenterò di dare un occhio al tablet per oggi. Noi nostalgici non accetteremo mai del tutto il sopravvento della tecnologia, ma dobbiamo adeguarci”
La macchina partì.
Per una mezzora abbondante i due non proferirono parola.
“Mi accenda la radio per favore” ordinò l’Onorevole.
L’autista eseguì.
Il radiogiornale stava trasmettendo le richieste della categoria degli albergatori, sull’orlo del precipizio a causa della pandemia.
“…se proprio non possono farci pervenire i ristori chiediamo almeno una diminuzione o, meglio ancora, cancellazione degli oneri fiscali cui saremo sottoposti a breve. L’intera filiera del turismo è in ginocchio e non possiamo…”
“Spenga, spenga. Grazie” chiese ancora il politico che guardò l’ora prima di inviare una chiamata al Segretario del Partito antagonista. Dopo alcuni squilli a vuoto, rispose.
I due cominciarono a dialogare mentre la macchina procedeva verso la destinazione.
“Allora come andiamo? Disturbo?
No, sono in auto direzione Firenze.
Come? No niente pranzo oggi, ho sta rottura di palle che mi dura tutto il giorno.
Sì, sì incontri istituzionali per sta roba che è tutto chiuso. A proposito, hai sentito le richieste degli albergatori e compagnia bella? Che due palle questi… Sempre a piangere.
Il tuo partito ha già delle linee per la posizione da assumere nei loro confronti?
Ottimo. Presentiamo proposte simili poi facciamo passare quella che ci costa di meno in termine di voti.
I sondaggi che dicono? Siete avanti di tanto o vi stiamo prendendo? (risate)
Calmiamo le acque fino alla caduta del Governo poi si vede dai.
Come? Il Ministro non è interessato a ste faccende, anzi è parecchio infastidito ti dirò.
Aveva chiesto quel Ministero per non avere rotture di palle, invece sfiga vuole… (risate)
Dai facciamo così allora. Pensate ad un DCPM al volo che ce li leviamo dal cazzo in un colpo solo albergatori, ristoratori e compagnia bella.
Domani sera dovrei esserci io in tv quindi preparati a ricevere insulti (risate)
Ciao caro, grazie a domani, se hai bisogno chiama pure”
Terminata la conversazione l’Onorevole diede uno sguardo al telefono per accertarsi di non avere messaggi in sospeso ed intimò all’autista di affrettare il passo.
Vennero accolti da una città deserta. Firenze era ferita, moribonda, eppure traspirava tutta la sua indescrivibile bellezza. Pareva il volto pallido e spigoloso di una ballerina accasciata al suolo intenta ad interpretare l’ultimo atto della morte del cigno.
L’autoblu oltrepassò vicoli e viuzze un tempo affollati da migliaia di persone.
Il silenzio non era più infranto dal vociare dei commercianti fiorentini di Ponte Vecchio o i colpi sferzati alle spesse fette di carne chianina provenienti dalle storiche locande ospitate in piccoli ed affascinanti anfratti medievali. Nessun calice di vino rosso alzato al cielo. Lo stesso cielo cui erano rivolte le imprecazioni, ruvidi suoni retaggio della tradizione dialettale toscana. L’abbondanza dell’inferno dantesco aveva lasciato spazio all’inferno dell’assenza.
L’incontro istituzionale con le Autorità avvenne come di consueto a Palazzo Vecchio.
Seguì un breve aperitivo in piedi dove l’Onorevole ebbe modo di incontrare alcune personalità del mondo della politica locale e rappresentanti di categoria, tra cui quella del turismo.
“Benvenuto a Firenze” si rivolse a lui ad un certo punto il Presidente degli Albergatori sbucato all’improvviso da un gruppetto formato da Carabinieri ultra graduati ed ecclesiastici di alto profilo.
“Grazie. Sempre un’emozione questa città…” rispose il politico reggendo il bicchiere della bevanda analcolica e sfoggiando un bel sorriso.
“Avrà sentito che ci stiamo muovendo per sensibilizzare il periodo critico che sta vivendo il settore…” incalzò il suo interlocutore.
“Sì guardi, ne parlavo proprio stamattina con un mio collega. Situazione drammatica. Un po’ per tutti a dire il vero.”
Continuò l’Onorevole assumendo un’espressione seria.
Poi puntualizzò “Certamente il vostro ramo è tra quelli più colpiti ed infatti sono allo studio diverse proposte che a breve sicuramente soddisferanno tutte le vostre richieste. Starei qui volentieri ad illustrare i programmi ma gli Uffizi mi chiamano. Capirà che è importante mandare un messaggio anche per la riapertura dei musei. Comunque stia tranquillo, ci stiamo lavorando”
Non che ce ne fosse bisogno vista la completa assenza di visitatori ma per l’occasione l’ingresso alle Galleria rimase esclusività degli invitati.
L’ospite apprezzò a modo suo il gentile pensiero da parte del Sindaco
“Guardi avevo un ricordo degli Uffizi di quand’ero ragazzino. Mi ci avevano portato i miei zii che erano fissati con l’arte. La fila chilometrica, la gente accalcata. Riuscivo a scorgere a malapena i quadri appesi. Non le nascondo: un incubo. Non ho mai compreso il perché di tanta fatica per vedere qualche secondo un quadro. Sarà per quello che poi ho scelto un indirizzo economico all’Università… Aspetti ho un flash… La testa con i serpenti, di chi è che non mi sovviene?”
Il sindaco partecipava divertito “Beh certo una visita privata è un privilegio per ammirare al meglio tutte le opere. Testa di serpenti… Forse lei intende lo scudo con testa di medusa?”
“Ecco sì quello… Mi pare fosse Botticelli giusto?”
Nonostante l’istante di imbarazzo, i politici sono mestieranti che ricamano parole come i sarti modellano gli abiti su misura “Vedo che lei è molto preparato” intervenne prontamente il Primo Cittadino che proseguì “ Al Botticelli è dedicato ampio spazio in questo museo, tra i quali i più conosciuti Nascita di Venere e La Primavera. Certo è passato molto tempo dalla sua ultima visita mi sembra di capire, difficile ricordarsi che lo Scudo con Testa di Medusa è opera di Caravaggio. Attenzione però, lei non mi chieda nulla di economia…”
Le risate dei due echeggiarono tra i dipinti dei Maestri Piero della Francesca, Michelangelo Buonarroti, Tiziano Vecellio e le sculture del Bernini, Baccio Bandinelli e centinaia di altri artisti universalmente riconosciuti promotori della Bellezza.
Lo stuolo di celebrità visitò con apparente interesse la Galleria degli Uffizi soffermandosi principalmente sulle firme più note.
Qualcuno riuscì ad avvicinare le dita talmente vicino alle tele da far scattare l’allarme in diverse occasioni e provocando divertite reazioni dei presenti.
“Spero abbia gradito” chiese gentilmente il Sindaco
“Certamente” rispose l’Onorevole
“Per il pranzo e la partita del pomeriggio siete altrettanto ben organizzati? Con queste restrizioni l’inciampo diplomatico è sempre dietro l’angolo”
I due risero.
Poi raggiunsero le rispettive autoblu che li avrebbero portati a pranzo in una Villa sulle colline del Chianti.
La città era a loro completa disposizione, come una prostituta svestita di ogni dignità e decoro alla mercé di clienti occasionali.
(Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale e frutto della fantasia dell’autore)
Un “bazooka” da 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l’export si sommano ai 350 già previsti, con l’arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro. Il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi.
Il rafforzamento del golden power, lo scudo per tutelare le aziende italiane da scalate ostili.
“Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il mercato dell’export. E’ una potenza di fuoco“. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo il Cdm.
“Abbiamo deliberato la sospensione di vari pagamenti fiscali e contributi e ritenute anche per i mesi di aprile e maggio”.
“Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico. Attraverso il potenziamento del golden power potremo controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua, salute, sicurezza. E’ uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno dell’Ue”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo il Cdm.
“Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende”.
“Quando tutto sarà finito ci sarà una nuova primavera, presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici”.
“Sarebbe irresponsabile andare in giro e allentare la fiducia e la responsabilità” a Pasqua, afferma il premier. “Pasqua significa passaggio dalla schiavitù e anche riscatto: speriamo che possa portarci questa libertà. Io vivo questa festività con fede, come redenzione. Speriamo che in una versione più laica sia un passaggio verso un definitivo riscatto”.
“Stiamo lavorando per un intervento molto più corposo da realizzare già questo mese, con un approccio sistemico per tutte le categorie in sofferenza. Questa è un’emergenza non solo sanitaria, ma economia e sociale ad un tempo. Il dl aprile conterrà strumenti di protezione sociale, sostegno alle famiglie e ai lavoratori, soprattutto quelli più in difficoltà”, afferma il premier.
“Mes no, Eurobond sicuramente sì. Il Mes è assolutamente inadeguato, gli Eurobond invece sono la soluzione, una risposta seria, efficace, adeguata all’emergenza. Su questo io e Gualtieri siamo pienamente d’accordo anche se qualche retroscenista a volte descrive posizioni differenziate”.
“Abbiamo pensato due possibili opzioni che permetteranno di fare gli esami secondo i reali apprendimenti anche grazie al lavoro sulla didattica a distanza. Abbiamo messo in sicurezza l’anno scolastico. Non si può però assolutamente parlare di sei politico: sono categorie vetuste, la valutazione guarda alla crescita e maturazione dello studente, che è messo al centro. Se ci saranno apprendimenti da recuperare, li recupereranno a settembre”. Lo dice il ministro della Scuola Lucia Azzolina in conferenza stampa.
La garanzia di Sace coprirà tra il 70% e il 90% dei prestiti, secondo le dimensioni dell’impresa: per quelle con meno di 5.000 dipendenti in Italia e fatturato sotto 1,5 miliardi la garanzia sarà al 90% e con procedura semplificata; scenderà all’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e fatturato fra 1,5 e 5 miliardi e al 70% per chi ha fatturato sopra i 5 miliardi. E’ lo schema contenuto nel decreto imprese che vincola la garanzia allo stop ai dividenti per 12 mesi alla destinazione del finanziamento per sostenere spese ad attività produttive in Italia.(ANSA 7 APRILE 2020)
La porti un bacione a Firenze
Firenze è stato un abbraccio ed un affettuoso saluto ad un amico, quelli che si contano sulle dita della mano.
Ci siamo incontrati in Via del Santo Spirito, a pochi metri dal Ponte alla Carraia in uno dei locali che preferisco ogni volta che torno nel capoluogo toscano, Il Santo Bevitore.
In realtà i nostri racconti di vita han risuonato tra le mura del piccolo ma gradevolissimo Il Santino, facilmente riconducibile al più ampio fratello maggiore Santo Bevitore situato di fianco, per l’appunto.
In uno dei tre o quattro modesti tavolini dove potersi accomodare i nostri racconti scorrevano piacevolmente come il calice di vino Vermentino che abbiamo scelto di consumare. Un vino bianco particolarmente luminoso come la splendida ed inusuale giornata soleggiata novembrina di cui stavamo godendo.
Il banco dei salumi e formaggi de Il Santino ricorda una vecchia macelleria o, meglio, una salumeria e tutti gli insaccati esposti in vetrina sono invitanti come i profumi, che si librano in una danza olfattiva all’interno del piccolo locale. I formaggi insaporiti dalle conserve intervallavano le nostre parole, a volte dolci, a volte amare, necessarie per descrivere la vita.
Ma Firenze non è stato solo l’incontro con un amico, è stato condividere bellissimi momenti con la mia amata.
La Sorgente di Francesca è stata scelta da Lei, location nella zona alta di Firenze, nel verde delle colline di Fiesole e non proprio vicinissima alla città. Una suggestiva alcova d’amore in una Corte dall’aspetto rassicurante, una Villa dalla storia percettibile e stanze vissute nei quadri, molti dei quali probabilmente dipinti dai padroni di casa.
Nell’atmosfera un po’ retrò che ho voluto creare nel mio racconto mi riesce enormemente difficile parlare di wifi o segnale del telefono di cui, quasi fortunatamente, abbiamo dovuto fare a meno durante la nostra permanenza nella splendida camera Mimosa.
Firenze è intimità ma anche condivisione ed aver scelto un locale storico come Fiore (a Scandicci) per sigillare il momento positivo che stiamo vivendo si è dimostrata l’ennesima scelta perfetta, figlia della pazienza e del raziocinio che grazie a dio possediamo entrambi. Ai palati la fiorentina di carne Chianina si è dimostrata una pietanza eccezionale che farebbe vacillare le pupille gustative anche al più convinto dei vegani. Superlativa. Menzionare i contorni, che erano delle verdure cotte, sembra quasi inopportuno ma necessario visto la bontà di pure queste ultime.
Si è mangiato molto e bene ma si è passeggiato anche nel centro città, dove i rinascimentali monumenti di Piazza Signoria, il Duomo, la Galleria degli Uffizi, Ponte Vecchio, la Cappella dei Medici e la stessa Piazza Santa Maria Novella si sono crogiolati tra i raggi di sole primaverili ed esposti fieri alle migliaia di obiettivi di smartphone e macchine fotografiche puntate, come di consueto, su di loro, le vere Star di questo luogo al centro del mondo.
Tra un bacio ed uno sguardo intorno, altro non si può fare che sorridere vedendo le decine di ambulanti abusivi tentare di vendere estendibili per smartphone in stile GoPro e pensando che gli antenati delle stesse persone che oggi sono impegnate ad immortalarsi in improbabili selfie sono gli stessi che hanno ideato e costruito ciò che rende Firenze meravigliosamente ed eternamente unica.
Irresistibile Firenze
Ma io che farò in questa città fottuto di malinconia e di lei intonava il compianto Ivan Graziani nel suo brano Firenze (Canzone triste). Beh, di sicuro la cosa alla quale non si può rinunciare è mangiare e bere.
Il fantastico capoluogo toscano offre una quantità innumerevole di locande, brasserie e ristoranti per ogni gusto e tasca e l’innamoramento è inevitabile mentre si percorrono i vicoli del centro, tra Chiese e Cattedrali, musei e monumenti, palazzi rinascimentali e negozi di prestigio con i profumi che ci avvolgono in quasi ogni istante della visita. Sapori medievali come alla Loggia del mercato nuovo dove esistono e resistono chioschi che offrono il lampredotto, cibo dalla carta d’identità toscana. Il lampredotto è uno dei quattro stomaci dei bovini che, dopo essere stato bollito, viene servito con pomodoro, cipolla, prezzemolo e sedano. Il classico piatto povero diventato parte integrante della cultura toscana.
Il nostro blog dovrebbe essere contro, ma a Firenze di contro c’è ben poco da trovare perché la qualità dei prodotti e la professionalità è davvero di altissimo livello.
Tra i tanti è il caso del Santo Bevitore, situato nella medesima via a pochi metri dall’Arno, ambiente spazioso, sapientemente arredato, pulito e curato nei particolari. Il personale gentile e preparato serve nella giusta velocità delle ottime pietanze e numerose tipologie di vini di squisita fattura. (http://www.ilsantobevitore.com)
Essendo nati a parecchi chilometri di distanza dalla Mecca non dobbiamo privarci di vassoi caricati con prosciutto crudo, salame, finocchiona. La loro morte naturale è con il fantastico pane casereccio, accompagnati da vari tipi di formaggio più o meno stagionato ulteriormente insaporito da favolose mostarde.
Per poi continuare con dei pici (pasta fatta in casa, tipica toscana pure quella) al ragù di carne altamente selezionata che mette l’ennesimo accento a quello che è un tripudio culinario.
Ed a proposito impossibile non citare la chianina, tipo di carne utilizzata per grigliare le famose fiorentine (che per un periodo erano state vietate, ricordate la mucca pazza?)
A questo proposito mi vengono in mente quelle domandine idiote dal taglio adolescenziale che di tanto in tanto capita di fare: ma tra una fiorentina ed un limonino con Belen (o metteteci chi volete a vostra scelta) tu cosa sceglieresti? E’ eccitante vederla in piedi per qualche minuto, prima di sdraiarla su un lato, ammirarla, girarla dall’altro ed al momento giusto gustarcela in tutta la sua magnifica consistenza. Belen? No, la fiorentina!
Numerosi anche i luoghi dove poter alloggiare durante la permanenza nel capoluogo: questa volta è toccato al Park Palace, comodo perché nelle vicinanze di Porta Romana e di conseguenza al centro. Struttura affascinante dal sapore nobiliare, di proprietà svizzera. Prezzi consoni ad un 4 stelle situato in una suggestiva e tranquillissima posizione. Stanze in ordine e pulite, personale professionale. (http://www.parkpalace.com/it)
Per chi non ha interesse ad alloggiare necessariamente a Firenze c’è la possibilità di dormire presso Villa Murray ad Impruneta, immerso nel verde tra cerbiatti e scoiattoli e la gentile signora Silvia con le sue ricette delle torte che troverete durante le interminabili colazioni. (http://www.villamurray.it)
Per spingersi verso Siena, nel delizioso borgo di San Gimignano, alla Collegiata, splendida struttura trasformata da monastero ad hotel che offre agli ospiti una cucina di altissimo di livello ed un altrettanto curata cantina di vini.
Per i più esigenti, come chi scrive, c’è la possibilità di alloggiare all’interno della torre dove è situata la suite con al piano inferiore la camera da letto ed in quello superiore una piscina jacuzzi con vista panoramica delle mura e torri medievali di San Gimignano appunto. (http://www.lacollegiata.it)
Abbiamo cominciato citando un brano di Ivan Graziani, terminiamo riportando l’intero testo di Firenze Sogna di Claudio Villa che meglio descrive i nostri sentimenti e che dedichiamo a Firenze che ci ha ospitato ed alle coppie (poco litigiose) che sapranno apprezzare e vivere queste magiche atmosfere.
Firenze stanotte sei bella
in un manto di stelle
che in cielo risplendono
tremule come fiammelle.
Nell’ombra nascondi gli amanti,
le bocche tremanti si parlan d’amor.
Intorno c’è tanta poesia
per te vita mia sospira il mio cuor.
Sull’Arno d’argento
si specchia il firmamento
mentre un sospiro e un canto
si perde lontan.
Dorme Firenze
sotto il raggio della luna,
ma dietro ad un balcone
veglia una madonna bruna.
Sopra i Lungarni
senti un’armonia d’amore,
sospirano gli amanti
stretti stretti cuore a cuore.