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Costa Rica. Il laboratorio dei sogni

“Presto ai vostri posti!”

La favola incomincia così, con il laboratorio dei sogni in subbuglio.

Il perché è presto detto: il bambino si sta per addormentare ed è compito degli inventori sognatori occuparsi del suo sonno.

I severi addetti alla verifica chiusura occhi stanno controllando che tutte le luci siano spente.

Per poter lavorare hanno bisogno dell’oscurità.

“Ci siamo quasi! Siete pronti?”

Il capo reparto da il via alle operazioni quando all’improvviso ecco l’imprevisto.

“No, fermi, fermi!” grida un addetto “C’è una lucetta sotto il comodino!”

“Tranquilli!” interviene ancora il responsabile degli occhi chiusi “La mamma ha acceso una piccola lampadina perché il bambino ha paura del buio”

“Paura del buio?” gli fa verso un impiegato scatenando le risate di tutti gli altri ma non del capo che lo sgrida “Proprio tu ridi che se vedi una pulce salti sulla sedia!”

Ma mentre si discute ecco che… Tre… Due… Uno… Il bambino comincia a dormire.

Nel laboratorio riecheggia il suona dell’allarme e subito gli inventori della stanza accanto si mettono al lavoro.

Seduti attorno ad un lunghissimo tavolo ascoltano le decisioni del capo. “Signori, il nostro cliente dorme da qualche minuto e non abbiamo tanto tempo per costruirgli un bel sogno. Qualcuno di voi ha delle idee?”

Uno del gruppo alza la mano e prende la parola “Propongo di costruire una foresta piena di alberi, piante, frutti esotici. Bella fitta”

Tutti ascoltano curiosi. Qualcuno prende appunti. Lui continua. “In mezzo a tutto questo verde, facciamo dei sentieri in modo tale che ci si possa camminare dentro” Disegnò con un pennarello tantissime  linee sulla lavagna “Ecco vedete colleghi? Tipo così, così, così…”

Il grande capo sembra soddisfatto e spedisce subito il progetto al reparto costruzione sogni che dovrà far  diventare vera la foresta nel minor tempo possibile.

Uno degli inventori comincia a lamentarsi dei rumori provenienti da quella sala.

“Uffa! Qualcuno può dire ai costruttori di non fare tutta questa confusione? Non riesco a concentrarmi!”

In effetti  stanno facendo un gran baccano con seghe, martelli e trapani.

Il capo non è ancora soddisfatto “Allora signori inventori, tutto qui?”

“Possiamo aggiungere dei serpenti!” dice uno di loro

“Serpenti? Nel sogno di un bambino? Ma ti sei rincitrullito?” tuona il capo

“Capo, mi ascolti”

“Dimmi…”

“Mettiamo quelli buoni e tranquilli. Il bambino se vuole li può cercare sotto qualche foglia o sul ramo di qualche albero. Non troppo grandi e belli colorati”

Il capo riflette pensieroso “Ma non è che poi c’è rischio che lo mordono vero?” “No no capo. Tutto studiato. Li teniamo a distanza. Il bambino può solo guardare e non toccare. Nessun pericolo!”

“Progetto approvato!”

I rumori nella sala costruzione aumentano.

“Così mi viene il mal di testa e non riesco ad inventare niente!” si lamenta di nuovo l’impiegato.

Ma ecco spuntare un’altra idea.

“Un’iguana gigante!”

“Ancora rettili? Già abbiamo i serpenti! Così rischiamo di farlo diventare un incubo più che un sogno” borbotta il capo

“Capo, mi ascolti”

“Dimmi…”

“Mentre lui cammina nella foresta per uno dei sentieri, ascolta i suoni degli animali ed il canto degli uccelli. Ne vede di diversi tipi. Chi di un colore, chi di un altro. Uno più smilzo, uno più cicciotto. Uno con un becco piccolo, l’altro gigante. Uno con… ”

“Sì, sì abbiamo capito, vai avanti”

“Scusi capo. Era per farmi capire meglio. Comunque dicevo che il bambino mentre è distratto da tutte queste varietà di animali non si accorge che nel mezzo del sentiero c’è un grosso tronco con sopra appoggiata un’iguana che prende il sole.”

“E poi? Non mi fido molto”

“Guardi capo che le iguane hanno un aspetto poco rassicurante ma in realtà mangiano solo insalata e frutta. Quindi sono completamente innocue. Pensi che c’è gente che le tiene in casa!”

“Progetto approvato!”

I rumori provenienti dalla sala costruzione aumentano a dismisura per ogni idea approvata e l’impiegato infastidito non li sopporta più. “Basta! Mi state facendo venire la scimmia al cervello!”

Scimmia? Bravo, ottima idea!”

Esclamò il capo

“Progetto approvato”

Nel frattempo anche gli addetti al suono si danno il loro bel da fare per rendere il sogno il più bello e veritiero possibile.

“Dunque… Qua ci mettiamo un po’ di rumore delle onde… Qui un cinguettio” dice concentrato sul lavoro uno dei due tecnici “Il richiamo delle scimmie lo lascio così alto?”

“No, no, abbassa un po’ il volume altrimenti rischiamo di svegliare il bimbo. Sai cosa? Metti in sottofondo lo scroscio di una cascata. E’ rilassante che dici?”

Ma un sogno per essere unico deve avere qualcosa di speciale. Ad aggiungere la giusta dose di fantasia c’è l’ingegnere Svalvolato. Sta seduto tutto il giorno nel suo ufficio di un metro per un metro sommerso da centinaia di scartoffie. Non parla. Disegna giorno e notte ininterrottamente.

“Buonasera Ingegner Svalvolato” lo saluta il capo “Hai qualcosa di interessante per il nostro sogno?”

L’ingegnere continua a scarabocchiare velocissimo i suoi appunti mentre digrigna frasi senza senso “gnnn grrr gnnn grrr” D’un tratto ecco il disegno.

“Qualcuno capisce che roba è questa?”

“Certo! Un armadio di peli!” dice un inventore “Ma no!” risponde un altro “Non vedi che è una scatoletta di sardine grande come un autobus?” “Ma va!” Un altro ancora “E’ un mestolo lunghissimo”

L’ingegnere svalvolato riprende la matita e titola il disegno: ponte.

“E’ un ponte!” Esclamò il capo “Bravo! Mettiamo tanti ponti qua e la… Ma devono essere altissimi come questo. Dobbiamo far camminare il bambino nel cielo, sopra la foresta.”

All’improvviso ecco una segnalazione dall’ufficio realistico “Buonasera colleghi, mi dispiace disturbare ma devo segnalarvi che i genitori gli hanno fatto vedere un bel tramonto

“Ci penso io non preoccupatevi” interviene l’addetto alla fotografia dei sogni “trovo io qualche foto di un tramonto mozzafiato. Così avrà un ricordo ancora più bello di quello che ha visto”

Così mentre il laboratorio dei sogni progetta e realizza idee per allietare la notte che dovrà affrontare il bimbo, nel sonno lui abbozza un sorriso e comincia il viaggio.

Vivrà cose incredibili che forse esistono da qualche parte del mondo. Circondato da specie animali che non ha mai visto, da persone sorridenti, da case dipinte di rosso e lunghe strade che tagliano in due le foreste.

Spiagge affacciate sugli Oceani, il calore del sole e l’affetto della luna.

Una carezza, un bacio sulla fronte e d’improvviso il laboratorio dei sogni è costretto ad interrompersi bruscamente.

“Svegliati, che c’è una bella giornata che ci aspetta”

La mamma lo guarda amorevolmente

“Facciamo una bella colazione e poi andiamo a vedere gli animali

“Quelli del sogno mamma?”

“Sì, quelli del sogno”

 

C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole. (Giovanni Pascoli)

 

 

 

Rio de Janeiro: Corcovado contro Pan di Zucchero

Questa volta ammettiamo che il titolo Corcovado contro Pão de Açúcar è alquanto forzato, ma titolare Rio de Janeiro la giornata perfetta sarebbe stato troppo scontato anche se corrisponde alla pura verità.

Abbiamo atteso frementi per due giorni l’arrivo del bel tempo per portare a termine una delle missioni principali che ci ha fatto attraversare l’Oceano Atlantico, ossia la visita al Cristo Redentore situato appunto sul monte Corcovado (710 mt).

Il suggerimento pratico che diamo in questa occasione è di andarci la mattina abbastanza presto per evitare di rimanere intasati tra i vari gruppi organizzati che devono tenere conto di colazioni, ritardatari e dimenticanze varie. Personalmente per salire abbiamo usufruito del trenino delle 9:20, trovando la stazione ai piedi del Corcovado ancora fluida. Precisiamo che ci sono modalità diverse per arrivare ai piedi del Cristo Redentore: con il caratteristico trem de Corcovado (prima corsa alle 8:30, poi circa ogni 25 minuti fino alle 18:30) che disegna un tragitto variopinto fino a destinazione con panoramiche mozzafiato. A tal proposito nella carrozza cercate di occupare i posti di sinistra e possibilmente in fondo dato che sono i migliori per scattare foto o semplicemente godere della magnifica natura. Le altre soluzioni sono il meno romantico passaggio con il taxi – pullman fino all’ultimo punto accessibile dai mezzi oppure quello più faticoso, ossia il cammino.

Trem de Corcovado

Trem de Corcovado

Una volta arrivati al cospetto del Cristo Redentore, sarete divisi da 222 gradini che abbiamo letteralmente superato in un balzo tant’era la curiosità di ritrovarci davanti ad una delle sette meraviglie del mondo moderno. Non tutti però hanno la possibilità di fare altrettanto ed a queste persone è dedicato un comodo ed ampio ascensore.

Difficile poter esprimere lo stato d’animo che si prova finalmente raggiunto il piazzale adiacente il simbolo carioca perché l’emozione supera eventuali barriere mistiche o religiose: fantastico.

Corcovado: il Cristo Redentore

Corcovado: il Cristo Redentore

Non risulta semplicissimo scattarsi delle foto ricordo dato che il punto migliore è fondamentalmente uno e la concorrenza per accaparrarselo è agguerritissima, se poi aggiungiamo il fatto che praticamente tutti si mettono in posizione del Cristo con le braccia spalancate (ed i pollici in su, non si capisce il perché) dall’euforia all’incazzatura il passo è molto breve. Chissà che la prossima meraviglia al mondo non venga costruita con le mani in tasca.

Poi ci si guarda intorno e si vedono le meraviglie che il Cristo abbraccia tutti i giorni attorno a se: le note spiagge di Ipanema e Copacabana, lo stadio Maracanà, il Jardim Botanico, il Pão de Açúcar… A Rio de Janeiro investire qualche centinaio di euro per un giro in elicottero è assolutamente consigliato, nonostante scopriremo che i punti di vista mozzafiato sono innumerevoli oltre al Corcovado.

La cidade maravilhosa

La cidade maravilhosa

Lasciati i surreali panorami mattinieri gentilmente offerti dalla postazione del Cristo Redentore ci siamo recati al giardino botanico che si trova a circa mezz’ora di taxi dal trem de Corcovado. (www.corcovado.com.br)

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Rilassante ed appagante anche la passeggiata tra i giardini, fontane, ponticelli, corsi d’acqua e piante tropicali del jardim botanico. L’ottima organizzazione brasileira anche in questo caso prevede la possibilità di noleggiare delle vetture elettriche (stile campo da golf) per dare la possibilità anche a chi ha piccoli o grandi impedimenti deambulatori, o semplicemente metabolismi da ricchi, di poter girovagare per il meraviglioso parco.

Scorcio del giardino botanico. In alto il Cristo.

Scorcio del giardino botanico. In alto il Cristo.

Dopo una mattinata decisamente produttiva abbiamo deciso di consumare il nostro pranzo passeggiando tra Ipanema e Copacabana e per prenderci qualche ora di meritato riposo.

Senza falsa modestia, orgogliosi di un’organizzazione impeccabile, abbiamo raggiunto la stazione della funivia Bondinho, (tocco tecnologico italiano opera della storica azienda meneghina Agudio) situata nel quartiere di Urca a pochi passi dalla spiaggia di Vermelha. Da lì si sale sul monolito che altrettanto come nel caso del Corcovado offre un panorama indescrivibile e diventa tappa irrinunciabile nella visita della cidade maravilhosa. Ovviamente per godere appieno della vista è indispensabile usufruire di una serata limpida ed attendere con pazienza uno dei tramonti più suggestivi al mondo.

L'ultimo sole avvolge Rio de Janeiro

L’ultimo del giorno sole avvolge Rio de Janeiro

Quando il sole terminerà il suo lungo abbraccio luminoso alla magica terra di Rio de Janeiro comincerà per noi il momento di realizzare d’aver assistito ad uno di quegli spettacoli che ha il potere di folgorare sul nascere ogni nostro piccolo inutile, idiota scontento quotidiano.

Consapevoli della nostra fortuna ci lasciamo alle spalle il Pan di Zucchero completamente appagati da questa giornata perfetta.

Funivia Bondinho

Funivia Bondinho

Per informazioni tecniche (e non) vi suggeriamo il seguente blog:

http://www.dentroriodejaneiro.it/rio-de-janeiro-la-citta/attrazioni-rio-de-janeiro/pan-di-zucchero-rio-de-janeiro.html