Archivio tag | avenida atlantica

Rio de Janeiro: Copacabana contro Ipanema

Nell’immaginario collettivo Rio de Janeiro, oltre alla sacrale imponenza del Cristo Redentore, è associata alla spiaggia più famosa al mondo: Copacabana.

In effetti passeggiare lungo l’Avenida Atlantica in qualche modo corrisponde alla forte luce bianca che, a detta di chi l’ha vissuta, ci abbaglia al momento del trapasso. Una sorta di benvenuti in paradiso.

Ipanema

Benvenuti in paradiso: Ipanema

Abbiamo visitato luoghi in cui l’impatto naturalistico è stato di maggior impatto, vedi Maldive, ma l’arte, la poesia, la musica, i colori, le stesse caratteristiche morfologiche che caratterizzano le spiagge carioca sono uniche al mondo.

Tra tutte queste distrazioni non deve venir meno la soglia di attenzione che a Rio de Janeiro deve essere sempre tenuta alta, motivo questo che fa desistere molti dallo scegliere il Brasile come meta vacanziera.

Sempre all'erta, ma vale la pena...

Sempre all’erta, ma vale la pena…

Durante le nostre passeggiate, che partono dal lungomare di Leblon, attraversando Ipanema, approdando a Copacabana, in primo luogo bisogna fare attenzione al rischio ustioni. Il sole, anche se coperto da qualche nuvola, non risparmia nessuno. Passare delle ore a rosolarsi in stile Rimini o Riccione equivale a carbonizzarsi. Sulle coste italiane dopo una giornata al sole ci si interroga se il nostro grado di abbronzatura sarà percettibile una volta tornati in città, su quelle carioca siamo costretti a chiedere il riconoscimento ad amici e parenti. Per evitare insolazioni che possono rovinarci il nostro soggiorno brasiliano evitate di fare i fenomeni, ungetevi di creme protettive (almeno 50) oppure indossate qualche tutina d’amianto.

Abbronzature locali.

Abbronzature locali.

Una volta sistemato il vostro pareo sulla sabbia (…perché sicuramente lo comprerete e fatelo nel negozio Santa Clara 33), non lasciate mai incustoditi i vostri beni, in particolar modo il cellulare. Una volta fregato lo smartphone da abili e veloci ragazzini, se non recuperati al volo da discreti colossi in divisa che vigilano su di voi e che picchiano forte, potrete consultare di seguito la posizione in cui si trova tramite il vostro anti scippo satellitare che segnalerà la sua presenza presso una delle 34 simpatiche favelas. In quel caso fate mea culpa se non avete scaricato le 900 foto che avevate gelosamente conservato al suo interno, gli appunti di lavoro e nomi in agenda ed evitate di andare alla Polizia per non farvi ridere in faccia. Inutile dirvi che entrare nella favela alla ricerca del vostro telefono è l’equivalente di andare a chiedere spiegazioni al clan dei corleonesi bussando alla porta di Provenzano.

Santa Clara 33

Santa Clara 33: 12 piani di mini negozi

Quindi, ricapitolando, occhi sempre aperti ed evitare di fare la parte dell’italiano stereotipo “aé-aò” con zainetto Invicta e bandana in testa. (…questi ultimi prescritti, tra l’altro)

In pratica per vivere bene a Rio de Janeiro serve avere gli stessi accorgimenti che si adottano a Napoli e che non significa che i partenopei sono tutti delinquenti, anzi.

Tornando alle cose decisamente piacevoli, ed al titolo, qual’é la spiaggia migliore?

Tutte e tre le spiagge sono adiacenti e si sviluppano sul lungo mare. Leblond è divisa ad Ipanema da un canale che corre sotterraneo per poi rendersi visibile solo sul tratto di sabbia. Quelle di Copacabana ed Ipanema sono invece divise da una piccola e verde penisola sporgente. Lungo la strada che costeggia il lungomare passeggerete sul caratteristico marciapiede composto da sampietrini.

Caratteristica pavimentazione

Caratteristica pavimentazione

Ogni 50 metri è presente un chiosco dove con 5 real (in tempo di Mundial il costo vita aumenterà presumiamo) potete dissetarvi con una birra o con un cocco fresco. I prezzi aumentano per la caipirinha. Questi chioschi, anche riconoscibili per l’odore di fritto, sono frequentati per lo più da turisti e quindi, specie i primi giorni in cui siete facili prede, evitate di incrociare lo sguardo dei venditori ambulanti, musicisti, mendicanti e quant’altro. Se vi appoggiano delle peanuts sul tavolo non toccate e non mangiate.

Venditore di cappelli

Venditore di cappelli

In spiaggia i bagnini nelle loro postazioni vendono altrettante bevande ed i locali preferiscono acquistare da loro. Sempre dai bagnini si noleggiano sdraio ed ombrellone.

Cocco fresco ai chioschi

Cocco fresco ai chioschi

Attenzione perché ogni bagno ha la sua caratteristica; il nostro amico mr. Vap (ma chi è mr.Vap?), che fiero esibiva i suoi tattoo colorati indossando un’esile slippino, solo dopo una settimana si è accorto del perché specie nel bagno 8 si sentiva particolarmente osservato: il bagno 8 (e la via che ti ci porta dall’interno del quartiere di Ipanema, Farme de Amodeo e Visconde de Piraja) è gay lesbian friendly. Complice di questa scoperta anche il fatto che nel bel locale To Nem Ai io ed il mio stimato ed ermafrodita (primate aggiungerei) collega mr. Vap, abbiamo assistito a limonamenti tra individui dello stesso sesso. Sia ben chiaro, nessuna discriminazione verso gli innamorati e su chi decidono di riversare il loro sentimento più puro, ma non sapendo che il luogo era meta preferita dei nostri amici omosessuali siamo rimasti un po’ sorpresi.

Chi é Mr.Vap?

Chi é Mr.Vap?

Tornando ai bagni più conosciuti, sempre ad Ipanema c’é il 9, meta ambita per lo più da turisti.

A Copacabana, tra i vari castelli di sabbia dove potete farvi scattare una foto ricordo (a pagamento) c’é anche una scultura, sempre di sabbia, che vede un babbo natale (ovviamente nel periodo natalizio) circondato da culini (…più oni che ini) e che indica un locale frequentato da ragazze di facili costumi situato proprio nella parte opposta attraversata la strada.

sCULture

sCULture

Insomma, gli aneddoti a Rio sono infiniti. Ma tra Copacabana ed Ipanema (con Leblon) chi la spunta? A nostro avviso le ultime due, dato che sono frequentate da gente di livello più alto, non per un fatto discriminante al solito, ma per motivi di sicurezza.

Leblon

Leblon

Proprio alle gente ed i loro comportamenti prossimamente dedicheremo qualche riga in “Italiani contro Brasiliani”… Continuate a seguirci! (continua)

Rio de Janeiro: pratiche per realizzare un sogno

Un giorno ti sveglierai e non ci sarà più il tempo di fare le cose che hai sempre sognato. Falle adesso.” scrive il poeta carioca Paolo Coelho.

Una di queste cose, aggiungiamo noi di Controviaggio, è visitare Rio de Janeiro.

Città dalle mille contraddizioni che offre intense e continue emozioni. Sicuramente la visita di questa splendida capitale, non politica, ma di bellezza, ci avvicinerà di più ai pensieri di artisti e poeti come Coelho, rendendoli più umani e realistici se confrontati con le quotidianità brasiliane.

Rio: fucina di artisti

Rio: fucina di artisti

Fatta questa inevitabile premessa, torniamo come di consueto al pratico. Se conoscete un minimo il nostro blog saprete anche che amiamo arrivare al sodo con suggerimenti pratici e, perché no, aneddoti simpatici, anziché soffermarci in informazioni che potete tranquillamente consultare su wikipedia o da cervellotici tecnici alla @ricpuglisi (chi segue Twitter lo sà)

Consapevoli di aver attirato a noi anche qualche maledizione da persone che non possono permettersi viaggi di questo tipo (ma ricordiamo loro che la vita è una ruota) cominciamo a raccontare un pò di Rio di Janeiro a chi ha in programma di andarci, a chi vuole ricordarla perché ci è stato ed a chi per ora si limita a sognarla.

Il Cristo Redentore: una delle nuove sette meraviglie

Il Cristo Redentore: una delle nuove sette meraviglie

Premesso che la nostra visita aveva come obiettivo principale la materializzazione del mito carioca rappresentato dal Cristo Redentore, l’Avenida Atlantica, il Pan de Azucar, le spiagge di Copacabana ed Ipanema, il Maracanà e non (solo) le rappresentazioni de “L’allenatore nel pallone” (1984) cui si riferisce Andrea Bergonzoni (interpretato da Andrea Roncato) apostrofato come “commerciante di culi” da Oronzo Canà (Lino Banfi) https://www.youtube.com/watch?v=pU2gQGLmzWw ed in cui, tra l’altro, il famoso tram giallo con cui ad un certo punto del film arriva Giginho (Gigi Sammarchi), il barrio di Santa Teresa, non è funzionante in seguito ad un incidente che il 27 agosto 2011 ha causato 6 morti, le principali preoccupazioni prima di partire erano quelle di poter essere derubati o rapinati.

Andrea Bergonzoni ed Oronzo Canà a Copacabana nel '84

Andrea Bergonzoni ed Oronzo Canà a Copacabana nel ’84

Per evitare spiacevoli sorprese, dopo esserci informati a dovere con amici, conoscenti ed aver a nostra volta consultato blog specializzati, abbiamo scelto di soggiornare la prima settimana nel tranquillo ed elitario quartiere di Ipanema. A Rio de Janeiro ci sono 34 favelas (baraccopoli) che sono il 20% circa della popolazione di 6 milioni di abitanti e nonostante ci sia in corso un imponente programma preventivo da parte di esercito e forze di polizia, visto anche gli imminenti eventi quali i Mondiali di Calcio nel 2014 e le Olimpiadi nel 2016, gli incontri ravvicinati con qualche malvivente sono decisamente probabili. Da parte nostra abbiamo lasciato a casa tutti gli oggetti di valore come orologi e bracciali vari (una volta sul luogo noterete che la stragrande maggioranza non porta nulla ai polsi o al collo), abbiamo indossato abiti molto semplici, nessun zainetto o riconoscimenti da turista per caso e nell’appartamento abbiamo utilizzato la cassetta di sicurezza (nonostante la presenza dei portieri 24h su 24) dove ci abbiamo infilato passaporti e visti.

Tramonto a Rio de Janeiro

Tramonto mozzafiato a Rio de Janeiro

L’altra domanda che ci siamo posti ed alla quale non abbiamo trovato molte risposte è stata la seguente: bisogna cambiare Euro con Dollari? Euro con Real? Dove si cambiano? E le carte di credito?

La risposta è la seguente: tutti i locali accettano la carta di credito o debito anche per importi molto contenuti. Addirittura i venditori ambulanti nelle spiagge di Copacabana, Ipanema e Leblon hanno la macchinetta. Quindi munitevi di carta di credito (se non ce l’avete) e fate sogni tranquilli. Ricordatevi il codice pin perché prima o poi dovrete anche ritirare dei contanti per pagare i taxi che fondamentalmente sono gli unici che accettano solo banconote. Gli orari per prelevare negli sportelli, tranne in qualche posto, non sono di 24h ma vanno dalle 5-6 della mattina alle 22:00 sempre per motivi di sicurezza. Quindi tenetevi sempre un 100 Real in tasca durante la notte per pagare eventualmente i taxi. Ricordiamo inoltre che comunque sono a disposizione diversi uffici per cambiare i vostri soldi, uno anche appena arrivate all’aeroporto Antônio Carlos Jobim con commissioni ovviamente sfavorevoli.

Valuta locale: Real

Valuta locale. 1 Euro = 3 Real

Altro quesito di vitale importanza è la connessione internet con il nostro amato smartphone. Quanto costa chiamare, connettersi? Una volta arrivati fatevi una passeggiata d’assaggio lungo la Rua Visconde de Pirajá (naturalmente dopo aver passeggiato con il telefono spento sul lungomare di Ipanema, Avenida Vieira Souto) e compratevi una sim locale delle varie compagnie telefoniche come Vivo o Tim. Noi abbiamo preso una Tim (abbastanza scarso il servizio offerto a dire il vero) con 15 Real. (Circa 5 euro) Per attivarla basta chiamare il numero che troverete all’interno della confezione, parlare in portoghese o inglese con l’operatore, fornire numero di passaporto ed indirizzo in Brasile e fine della storia. Le ricariche si effettuano nelle edicole e, come in Italia, una volta dato il proprio numero all’edicolante e l’importo desiderato (anche pochissimi euro) ci pensa lui ad accreditarvelo. Ricevete il solito sms di conferma. Morale della favola acquistare una sim brasiliana conviene se non altro per navigare quotidianamente ed utilizzare Google map e wikipedia. Qualcuno si chiederà giustamente: ma non me lo fregano il mio smartphone? Non sbandieratelo in giro ma Rio de Janeiro non è terzo mondo e praticamente tutti posseggono un telefono dell’ultima generazione, anche nella favela (probabilmente grattato). A dire il vero noi che utilizzavamo un Samsung S2 ed un Iphone 4s sembravamo un po’ retrò. Per non parlare dell’inquietante mr. Vap che andava in giro con un Nokia da museo del cellulare. Chi è mister Vap? Lo scoprirete alla prossima… (continua)

Un altro film mito girato a Rio...

Un altro film mito girato a Rio…