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Ucraina, Palestina. Trova le differenze

Cos’ha di diverso l’invasione russa in Ucraina rispetto all’occupazione israeliana in Palestina?

L’invasione russa è cominciata da qualche giorno, nonostante screzi ed avvisaglie in essere da quasi otto anni ed ha già causato qualche decina di morti da una parte e dall’altra. L’Ucraina è supportata ed usata dalla NATO che vorrebbe servirsene per contenere l’Impero russo, supportato tra l’altro dalla super potenza Cina. Un intervento diretto della NATO comporterebbe la terza guerra mondiale che, con le armi nucleari in possesso degli Stati padroni e dei loro leader psicopatici sarebbe anche l’ultima a disputarsi con prevedibili ed hollywoodiani risultati apocalittici.

Il compito dei mass media di entrambe le fazioni è quello di accusare l’altro di compiere atti disumani, ingiusti e di manomettere la verità. Per convincere sciami di idioti a farsi seguire, il pifferaio magico incanta i topi suonando la solita musica che invoca libertà, democrazia, pace ed uguaglianza.

Ideali che sono usati come scudi per nascondere la reale motivazione economica. La paura è anche che questa guerra possa espandersi e coinvolgere anche la sonnacchiosa Europa e le sue migliaia di tuttologi che ogni giorno cambiano saccenti e con disinvoltura argomento come le api cambiano i fiori. Dal covid all’Ucraina è un attimo.

La realtà quindi è che i nostri opinionisti social si fottono di paura dall’idea che la guerra possa espandersi fino a diventare un conflitto mondiale. Hanno il terrore che con l’aumento dei costi della materie prime la qualità della vita possa radicalmente abbassarsi fino a toccare il fondo. Immaginate questa lunga orda di coglioni ridursi ad uno stile di vita pari ad un emigrato del terzo mondo?  

Quindi se proprio vogliamo ricercare la verità, sveliamo che della vita dei bambini ucraini, dei loro genitori e dei loro nonni in fondo, ma neanche troppo in fondo, non ce ne frega un beato cazzo.  

Nella guerra della comunicazione dei buoni contro i cattivi sono indispensabili i puntuali atti eroici che consegnano la verità univoca al popolo che come uccellini con il becco aperto ricevono vomitato in gola dalla mammina il pastone quotidiano.

Se il popolo è sempre stato piuttosto stupido ed il fallimento delle democrazie attuali lo dimostra, ancora più imbarazzante è la presa di posizione della politica europea che si ritrova disorientata , imbalsamata in giacca e cravatta e con il cerino acceso in mano. In questi anni nonostante le varie minacce tra le parti, la globalizzazione ha causato l’intensificazione degli scambi commerciali abbattendo qualsiasi muro e confine. Basti pensare al rapporto teso esistente tra USA Cina e Russia e di come la merce sia comunque transitata pur appesantita da dazi doganali o altre diavolerie studiate a puntino per ostacolare i rivali commerciali.

Così mentre le piazze si riempiono di gente imbecille corredata da bandierine colorate e la scritta pace, i grandi attori e le grandi attrici, tra i quali Armani e Senatrice Segre per citarne alcuni, si muovono a favore della martoriata Ucraina, le vittime delle altre guerre possono ritenersi cornuti e mazziati.

Dell’occupazione della Palestina, perpetrata dall’inizio del XX secolo dalla Start Up Nation Israele che ha causato migliaia di morti di cui la maggior parte bambini, donne, anziani, civili, le demolizioni delle case dei nativi e la ricostruzione di interi quartieri destinati ai coloni illegali non gliene frega un cazzo a nessuno.

In Ucraina chi combatte per  difendere la propria terra è considerato eroe, in Palestina per ugual nobile motivo terrorista.

Chi straniero si arruola volontario nell’esercito ucraino è considerato eroe, se combatti per la liberazione della Palestina sei un terrorista. Se ti rifiuti di praticare sport contro il tuo avversario russo sei nel giusto, se lo fai contro Israele sei antisemita.

Prima di giudicare folle o privo di umanità il Presidente Putin mi farei un profondo esame di coscienza. Lui ha agito nei propri interessi come fanno la maggior parte delle persone, ipocrite ed egoiste.  Adesso che i caccia passano sopra la nostra testa, gas ed energia sono in dubbio e le borse crollano giorno dopo giorno ecco che la strizza si fa sentire. Ci credete che in Palestina pagherebbero oro per essere nelle condizioni odierne dell’Ucraina? Ma loro sono musulmani e poveri, quindi chi se ne frega.

Israele bombarda ed ammazza civili e bambini tutti i giorni, svariando dalla Palestina, alla Siria, passando per lo Yemen e chissà dove altro per mano del Mossad. Ma è alleato degli USA, quindi sti cazzi.

Cari tutti, giornalisti e moralisti della domenica, a cominciare da Mentana, Formigli, Fazio, Saviano e tutti i filo sionisti pagati e benedetti dalle lobby ebraiche, almeno risparmiateci le filastrocche umanitarie e gli piagnistei a scadenza pro Ucraina per rispetto dell’Ucraina stessa e di chi le guerre le soffre davvero.

La differenza è la passione

Giorni fa, confrontandomi con degli agenti di viaggio, ho sostenuto quanto sia importante il fattore passione nel pacchetto viaggio. Ossia di come, sempre a mio avviso, non basti la sola componente materiale a rendere la struttura piacevole agli ospiti.

La passione è quel elemento che induce il personale degli alberghi a rendere i nostri giorni di permanenza piacevoli e quello della partenza malinconico. Il fattore umano.

Personalmente ho ricordi da bambino di camerieri particolarmente affettuosi e passionali nel loro lavoro. Di una in particolare ricordo ancora il nome e parliamo di una fugace settimana vacanziera di trentacinque anni fa quando io ne avrò avuti sì e no dieci. La battuta al momento giusto, il sorriso, la cortesia, la professionalità… Quel effetto warm che scalda appunto gli ambienti. Certo c’è chi preferisce l’ambiente asettico degli hotel 5 stelle lusso dove il personale deve impermeabilizzarsi e stare a debita distanza dal cliente senza quasi rivolgergli lo sguardo; eppure anche questa tipologia di clientela sofisticata è attratta dalla personalità degli impiegati più passionali. Ci scambia qualche confidenza, osa chiedere qualcosa di eccezionale.

Ai collaboratori più giovani cerco sempre di trasmettere i valori che mi furono insegnati: rispetto, cortesia, disponibilità. Componenti base per poter svolgere al meglio il proprio lavoro. Ribadisco però che per fare il salto di qualità ed ingranare la marcia in più rispetto a chi decide di navigare a vista è metterci la passione.

Dal mio punto di vista è anche la chiave per capire se siamo sulla strada giusta o meno. Se la mattina ci alziamo con fatica per andare al lavoro, senza entusiasmo ed uno sforzo mentale tale da mal digerirlo significa che quel impiego non ci stimola a tal punto da appassionarci. La stessa persona troverà in altre attività campo fertile dove alimentare le proprie passioni. Un personal trainer mentre frequentavo una palestra sostenne che ero pigro nel fare gli esercizi. Vero, perché la palestra non mi ha mai appassionato. Una delle prime cose a cui ho pensato quando ho tagliato il traguardo della mia prima maratona è stata: meno male che ero io quello pigro. Per essere maratoneti, oltre che masochisti, bisogna essere passionali.

Però, come volevasi dimostrare, mi è bastato cambiare attività per trovare dentro di me forze che mai sospettavo di avere.

Passione significa anche credibilità. Se non crediamo a noi stessi ed a quello che diciamo sarà impossibile convincere qualcun altro. I più abili venditori ci mettono sempre passione in quello che fanno tanto da autoconvincersi che ciò che stanno vendendo è bellissimo, indispensabile, fuori dal comune. Chissà quanti di noi hanno nei cassetti qualche oggetto completamente inutile utilizzato forse una volta che ci è stato abilmente rifilato da qualche venditore che ci ha incantato con le sue filastrocche.

Questo blog agli occhi di molti, spero non tutti, sembrerà una stupidaggine o qualcosa di superfluo. Ma che senso ha tutto questo se non ci guadagni? Nessuno però, vedendo le copertine, le foto, i filmati, leggendo le storie, potrà dire che non ci metto passione. Altrimenti tutto ciò non potrebbe esistere. Scrittura, fotografia, grafica, marketing, viaggi: queste sono le mie passioni ed alcune, fortunatamente, fanno parte o servono a svolgere il mio lavoro. Altre passioni, come la corsa, mi hanno offerto ulteriori sbocchi lavorativi.

Insomma, solo la passione può togliere l’insipidità delle cose.

 

 

In ogni attività la passione toglie gran parte della difficoltà.
(Erasmo da Rotterdam)