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Dammi 10

Avere la fortuna e, perché no, le capacità di poter partecipare ad un evento sportivo podistico sia questo di breve o lunga durata è sempre una bella esperienza.

davCosì è stato il 1 ottobre 2017 anche per la ben riuscita 10K e 5K organizzata dalla Run Greece che ha colorato Rodi (Grecia) di azzurro; colore delle magliette del main sponsor che ben si è integrato con il blu del cielo e del mare che hanno fatto da splendida cornice alla gara.

davMolti dei partecipanti della 10K, duecento per l’esattezza, mi hanno ricordato il mio primo approccio a questo tipo di attività che mi ha poi coinvolto visceralmente fino a farmi diventare maratoneta. Parecchi di questi sono arrivati all’arrivo esausti e con tempi decisamente alti rispetto ai primi, esattamente come era successo a me alle prime manifestazioni. Certo, a vederli adesso sembra quasi impossibile che correre 10K possa ridurti in stati limitrofi al collasso, eppure ci siamo passati tutti da lì. Era il periodo in cui guardavo i maratoneti come persone venute da altri mondi e mi era difficile solo pensare l’idea che un uomo potesse correre per 42K. Eppure dopo i miei primi 10K la voglia di migliorare, per abbassare il tempo ma soprattutto per diminuire la soglia del dolore, ha svolto un compito da ruota del mulino. Una secchiata d’acqua alla volta, pian piano, gira e rigira, il granaio ha cominciato a riempirsi. Gli allenamenti si intensificano, l’asticella viene posta sempre più in alto e così si punta all’impresa successiva: la mezza maratona. Quello è lo step in cui ci si applica alla corsa in modo più passionale. Diciamo che è ancora consentito partecipare alla mezza maratona con atteggiamento e preparazione light. Per la maratona no. Quella non lascia via di scampo come il giudizio divino: se ti sei allenato male o poco, non la finisci. Neanche camminando.

IMG_20171002_015730_473Tornando alla 10K di Rodi, è stata parecchio impegnativa dal punto di vista climatico; farci partire alle 10 di mattina non è stata proprio una mossa geniale ed infatti tutti abbiamo sofferto il sole in faccia che ci ha accompagnato dalla partenza adiacente il Municipio, palazzo costruito dagli italiani durante l’occupazione fascista, per continuare al passaggio nel Porto di Mandraki e Marina Gate, fino ai primi scorci d’ombra in prossimità della porta Pili Italias Akantias, pertugio ricavato nelle mura antiche che caratterizzano e contengono la old town. Personalmente non ero sufficientemente preparato a correre con 27/28 gradi e questo fattore ha influito sul mio tempo finale (42:18) e sulla resistenza.

davFatto sta che questa 10K, che comunque ho terminato 14mo e 4° di categoria (M45), non era in programma e gli allenamenti che sto seguendo sono mirati a finire dignitosamente la prossima maratona che avverrà in Vietnam. E’ stata comunque una piacevole esperienza ed un’ulteriore stimolo a non fermarsi. Partecipare ad una qualunque tipo di gara è inoltre un ottimo test per verificare le proprie condizioni cui spesso si rischia di sottovalutare o, come nel mio caso, di sopravvalutare. L’asfalto non lascia scampo a scorciatoie o inganni ed anche vedere le sagome degli atleti professionisti (o semi professionisti) scomparire all’orizzonte dopo pochi minuti di inutile inseguimento, servono come monito a chi si sente arrivato o appagato dagli sforzi fatti.

Per quanto mi riguarda arrivare dietro a qualcuno con più o meno le mie stesse caratteristiche agonistiche mi infastidisce parecchio, perché significa che lui ha lavorato di più, o forse solamente meglio di me. O significa aver lasciato davanti qualche secondo sufficiente a non qualificarti alla Boston Marathon…

Quindi al lavoro!

 

 

 

 

Ogni gara ha il suo tempo

Attendo l’in o l’out alla mia richiesta di partecipazione alla Maratona di Boston.

Non sono troppo fiducioso perché l’organizzazione  ha già comunicato che vista l’altissima richiesta ci saranno tagli ai tempi meno competitivi.

Per poter presentare domanda alla Maratona di Boston è infatti richiesto un tempo di qualifica minimo che però non garantisce automaticamente l’ingresso alla gara podistica più antica del mondo.

L’attesa per un corridore penso sia una delle sofferenze più immani debba sopportare. Stare fermo, impotente. Non bastasse il caldo umido di questi giorni mi ha pure bloccato con un influenza, così addio a qualche seduta di allenamento.

Ecco perché scrivo.

Chi non conosce l’autore di queste prime righe penserà che sono un maratoneta  professionista, chi lo conosce che mi sono montato la testa.

Niente di tutto questo. Stai leggendo delle righe scritte da una normalissima persona che ha trovato un’attività capace di fargli ancora credere che con una giusta dose di caparbietà, sacrificio e testardaggine si possano raggiungere obiettivi importanti. La gara è un semplice compimento, un resoconto di quello che abbiamo fatto. L’applicazione del bib number alla maglietta è il sipario che cala sui giorni di fatiche, sudore versato. Scarpe consumate su marciapiedi sgretolati, asfalti polverosi e scivolosi. Tra le macchine che ti vengono incontro a fari spenti, i maleodoranti  gas di scarico, gente in scooter che ti fischia o che ti manda a fanculo. E’ anche questo ma fortunatamente non solo questo. Ci sono pure gli sguardi persi nel mare, il sole che ti sfida alto; per poi dartela vinta regalandoti tramonti che tolgono il fiato per qualche minuto ed alimentano i polmoni e la mente per ore. Poi i brividi di tanta bellezza e quelli del vento che, a favore o contrario, è sempre amico.

Come in un rapporto amoroso le cose belle hanno il sopravvento di quelle brutte. Che pur esistono.

Non lo so se ad aprile del prossimo anno avrò il privilegio di confrontarmi con altre migliaia di persone tra i quartieri del Massachusetts che in un percorso noiosamente faticoso ti accompagnano tra sali e scendi fino al traguardo di Boston, però sono sicuro che ne avessi la possibilità alla temuta Heartbreak Hill non mi fermerei e finirei la mia maratona così come l’ho iniziata: correndo.

Intanto aspetto, consapevole che nella vita ogni cosa arriva a suo tempo; ogni gara ha il suo tempo.

Affronto i compiti che ho davanti e li porto a compimento a uno a uno, fino a esaurimento delle forze. Concentro la mia attenzione su ogni singolo passo, ma al tempo stesso cerco di avere una visione globale, e di guardare lontano. Perché si dica quel che si vuole, ma io sono un maratoneta
(Haruki Murakami)

Ferie e Maratona a Rodi in aprile

marathonFinalmente siamo entrati e viviamo l’epoca della green culture che andrà a sostituire quella del petrolio e cemento che, come colpo di coda prima di congedarsi definitivamente di scena, presenta un conto salato a partire dalle fastidiose nuove allergie sempre più diffuse, al cancro; che di certo non ha bisogno di ulteriori chiarimenti e che sempre più spesso colpisce le nostre famiglie.

Questa premessa impegnativa ci permette di guardare l’evento cui leggerete in seguito con uno slancio più positivo e come ulteriore passo verso un mondo più verde e sostenibile.

Parliamo infatti della possibilità di svolgere la propria passione, la corsa, che ultimamente conta sempre più seguaci, in un luogo dove il sole ed il mare assicurano la buona riuscita anche delle proprie ferie: a Rodi in Grecia.

controviaggio14v15sportLa moda della Green Economy avanza a passi di gigante riempiendo le tasche delle aziende che convergono in quella direzione proponendo i loro prodotti ecosostenibili, alimentando di conseguenza la giostra del marketing che spinge sempre più la linea verde, convincendo anche sempre più persone ad uscire di casa e fare attività all’aria aperta supportati da tecnologie portatili ed abbigliamento performante. Questa volta l’odore dei soldi non porta malessere e cadaveri ma fortunatamente qualcosa di più utile e costruttivo dimostrando che le buone idee solari e divertenti sono anche più fruttuose e redditizie del grigio e tenebroso malaffare. (Il fatto poi che ancora oggi alcune grandi aziende per farci indossare le nostre belle scarpine colorate o magliettine dryfit sfruttino il lavoro minorile e sottopagato è un altro discorso).

DSC_0015Tornando a noi, l’idea sottoposta è alquanto semplice: perché non unire la propria passione ad una settimana di ferie? Tutto questo si può fare proprio in Grecia, nella bellissima isola di Rodi che il 26 aprile propone la seconda edizione della Maratona classica RoadstoRhodes che è completata dalla 10 km e 5 km (quest’ultima ha sostituito la maratonina).

Il giorno d’arrivo in Grecia, stando ai voli disponibili, è il martedì 21 aprile, l’alloggio il Rodos Palace, struttura 5 stelle situata esattamente sul bellissimo percorso di gara e lungomare dove sarà quindi possibile svolgere i propri allenamenti in attesa di partecipare alla manifestazione vera e propria che si svolge la domenica 26 aprile. Il rientro in Italia è previsto il martedì 28 che permette quindi anche un adeguato defaticamento.

marMa perché proprio la Maratona di Rodi quando ce ne sono centinaia d’altre? L’affluenza è ancora sostenibile quindi i professionisti vedrebbero aumentare a dismisura le probabilità di salire sul podio e tornare a casa con qualche trofeo da sistemare sopra il caminetto, così come per i semi professionisti o corridori amatoriali che potrebbero ambire a posizioni finali più stimolanti rispetto al 679mo posto di una Stramilano, ad esempio. (che si corre il 29 marzo 2015)

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Podio 10km ed.2014

Alloggiare difronte al percorso e poter visitare l’isola o semplicemente limitarsi a prendere il sole e fare il bagno tra un allenamento e l’altro sono altri motivi validi.

Nel ricordare a tutti che Controviaggio è un semplice blog senza scopo di lucro e non una agenzia di viaggio, né un tour operator e non un’associazione sportiva e che niente ha a che fare con l’organizzazione della Maratona, l’aiuto che potrete ricevere è di tipo informativo per poter organizzare la vostra settimana ed un amichevole sostegno in loco dove possiamo concordare con l’hotel un menù dedicato agli atleti ed eventuali prezzi scontati per chi usufruirà del centro massaggi.

Coltivare la propria passione durante le ferie assieme alla propria famiglia o assieme all’associazione sportiva di cui si fa parte è sicuramente qualcosa di unico e piacevole. Perché allora non farlo a Rodi?

http://www.roadstorhodes.com/       https://it.mynextrun.com/run/search?q=Rhodes