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Rotellando verso Sud

rotellando-verso-sud-08Sono un uomo diabetico di sessantanove anni divenuto diversamente abile nel corso della vita in seguito all’amputazione bilaterale degli arti inferiori, situazione che mi ha portato a dovermi muovere a bordo della sedia a rotelle.

(Bruno Rupp detto Paolo)

Resilienti e deboli. Forse sarebbe la prima distinzione da cogliere tra gli esseri umani anziché perdere tempo nel sostenere futili teorie classiste e/o razziste. Nella lista dei primi entrano di diritto due signori che hanno deciso di sfidare ogni tipo di scetticismo e difficoltà affrontando un viaggio di 1200K a piedi. Sì. milleduecento, hai letto bene. Mauro Giussani sta usando le sue gambe, mentre l’ideatore di questo gesto estremo, Bruno Rupp detto Paolo, 69 anni, dato che le gambe non ce le ha più in seguito ad un amputazione, sta percorrendo il percorso a bordo di una sedia a rotelle che ha adattato in modo da poter affrontare l’avventura. Screenshot_20190518-233414Per un breve tratto del loro cammino, ossia una giornata intera, sono stati accompagnati dal mio caro amico Andrea Monti. Andrea non ha esitato nell’informarmi di questi intrepidi e la loro impresa tramite una video chiamata durante una giornata uggiosa di maggio a pochi giorni dall’inizio del viaggio. Sono partiti da Merate in provincia di Lecco, Lombardia ed erano già arrivati a Peschiera del Garda. La destinazione, Catania, Sicilia, comprende l’attraversamento di 7 regioni con 50 tappe previste. Il coraggio e la pazzia di questi due temerari si sta rivelando anche un esperimento sociale di grande valore che ancora una volta mette alla prova l’innata bontà degli italiani, spesso volontari nell’offrire cibo ed ospitalità senza chiedere nulla in cambio. Screenshot_20190523-140951Inevitabile imbattersi anche nei deboli citati nell’incipit del post che compaiono anche nelle vesti di baristi, ad esempio, che nonostante nel proprio locale abbiano toilette attrezzate ad accogliere persone disabili si rifiutino di metterle a loro disposizione, insegnandoci così che la follia spesso non si trova in chi si mette sempre in gioco, bensì in chi sceglie di rinchiudersi tra le proprie miserabili mura. Ma in 1200 Km di camminata chissà quanti aneddoti umani ed incredibili i due avventurieri avranno modo di raccontarci.

Seguiteli sui social e rotellate l’Italia in loro compagnia.

Il blog d’autore e le promesse per il 2018

Colui che ha tracciato un solco nel mio percorso di vita, ha deciso di rimettersi in viaggio.

Per lui che ne ha fatti davvero tanti, questo è senza ritorno.

I distacchi terreni sono duri da accettare per chi crede in qualcosa, figuriamoci per chi vuole per forza affrontare la realtà a muso duro, senza fantasiosi appigli cui aggrapparsi.

Mentre in aeroporto attendevo di salire sull’ennesimo volo del mese, il giorno in cui avrei di seguito appreso la brutta notizia, sono stato avvicinato da una persona che, semplifico scrivendo mandato dal caso, si guardava in giro. Sul retro della sua maglietta portava scritto Bad decisions make good stories.

L’atteggiamento di questo sconosciuto mi ricordava l’approccio delle spie quando devono recapitare dei messaggi senza farsi riconoscere. Almeno le dinamiche cinematografiche ce le descrivono così. Credessi in qualcosa di ultraterreno avrei pensato si trattasse di un angelo.

Sono convinto che l’immortalità spirituale si acquisisce riempiendo la vita di storie, esperienze vissute da raccontare. Ciò che non accade a chi preferisce la comodità del divano alla volottuosità del viaggio o ai perbenisti moralisti che condannano senza esitazioni l’irrequietezza interiore dei viveur da trincea.

Optare di percorrere il cammino della vita correndo, cosa che fanno questi ultimi, implica spesso decisioni last second; dover scegliere in pochi istanti l’uno anziché l’altro sentiero non sempre ti porta sulla strada giusta. Sbaglia chi un millesimo di quella strada la percorre a tentoni, figuriamoci gli altri. Eppure ogni errore, ogni momentanea deviazione dalla via maestra, le così dette bad decisions, sono opportunità di good stories, buone storie.

Ecco, tutte queste avventure sono la legna che alimenta la fiamma dell’immortalità, dello spirito. Vicino a certe persone ed ai loro racconti ci sentiamo al caldo, vicino a focolai ardenti di passioni, sentimento ed umanità. I guerrieri della vita durante le brevi pause amano raccontare le battaglie vissute davanti ad una tavola imbandita e del buon vino. L’intreccio delle avventure, amori, vittorie e sconfitte si aggrovigliano alle gambe di chi li ascolta come delle voraci piante rampicanti. Le senti arrivare fino in gola, stringerti forte, emozionarti. Fino a quando te ne liberi momentaneamente, ti rialzi e ti rimetti in marcia. Ti allontani dai guerrieri della vita con un semplice saluto ed il cuore che pulsa forte. Dentro la speranza di assimilare qualche antidoto per sconfiggere i veleni dell’esistenza.

L’intensità di queste emozioni si trasformano in leggende; da sfogliare una ad una come il religioso scorrere di un rosario. Da custodire gelosamente nella nostra memoria. Consapevoli che il tempo né deformerà la forma, magari esagerandola come un’opera restaurata con colori diversi dagli originali.

Gli uomini che le hanno vissute sono leggenda e la leggenda è immortale.

Ci sarebbe poco da aggiungere non fosse altro che prima di questo avvenimento avevo deciso di impostare queste promesse per il 2018 in modo completamente diverso e sicuramente meno impegnativo. Magari elencando statistiche o aneddoti da backstage.

L’ennesimo richiamo all’impotenza umana ha scritto il resto.

Tornando faticosamente a noi, la copertina raffigura lo skyline di due città che ho avuto modo di visitare solo a novembre, mese in cui ho cambiato dieci aerei e percorso migliaia di miglia.

Ho scattato altresì un migliaio di foto e parecchi minuti di girato che presto diventeranno una clip particolarmente corposa ed interessante. Dal mio punto di vista ovviamente.

Tutto questo materiale sarà spalmato nei mesi del 2018 e raccontato, come ormai di consuetudine, da personaggi di fantasia in storie cui sono sempre presenti spunti realistici e luoghi esistenti che ho personalemente visto e vissuto.

Come di consueto di tanto in tanto ci sarà spazio anche per la mia passione sportiva, con i resoconti delle maratone che ho corso qua e là.

Insomma ciò che non distrugge fortifica si dice…

Passate a trovarmi ogni tanto, vi aspetto qui…

 

Quando il mio corpo sarà cenere, il mio nome sarà leggenda.
(Jim Morrison)